(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 27 mag. - Resta l'efasi sul
Novecento in storia e italiano (con qualche modifica), i
laboratori guadagnano spazio nelle scienze. Leopardi, su
richiesta dei docenti, tornera' ad essere materia dell'ultimo
anno anziche' del penultimo. È stata pubblicata oggi, sul sito
dell'Indire la versione definitiva dei nuovi programmi dei licei
riformati dalla Gelmini che per un mese, tra aprile e maggio,
sono stati sottoposti ad una consultazione che ha coinvolto
associazioni professionali e disciplinari, esperti, accademici,
sindacati, insegnanti, forum degli studenti e pubblica opinione.
Il decreto ministeriale, con la stesura definitiva delle nuove
indicazioni nazionali per i licei, sara' firmato dalla Gelmini
non appena si sara' espresso il Consiglio di Stato. Nel nuovo
testo ci sono alcune novita': il ministero ha rettificato il
programma di Storia dell'ultimo anno reinserendo un riferimento
esplicito alla Resistenza che mancava: 'l'Italia dal Fascismo
alla Resistenza' e' la dicitura inserita. L'omissione aveva
creato numerose polemiche e mugugni, cosi' Viale Trastevere ha
deciso di fare marcia indietro. Anche Leopardi e' stato 'vittima'
di critiche: i tecnici ministeriali lo volevano anticipare al
quarto anno per fare piu' spazio al Novecento al quinto, ma per i
prof la cosa non s'ha da fare. Tant'e': Leopardi si studiera'
all'ultimo anno "in ragione delle risonanze novecentesche della
sua opera e, insieme, della complessita' della sua posizione
nella letteratura europea del XIX secolo".
Al quinto anno, comunque, sia in italiano che storia, "resta
l'enfasi sul Novecento", spiega Max Bruschi, a capo della cabina
di regia sui licei. Piu' enfasi e' stata messa anche nel
sollecitare, per le scienze, lo studio in laboratorio.
Una 'chicca' dei programmi riguarda l'educazione fisica: non
sara' solo l'ora di ginnastica, ma i ragazzi dovranno apprendere
le regole del fair play e del benessere. Nelle indicazioni si
pone anche l'accento sulla necessita' che l'alunno "al termine
del percorso liceale" debba "padroneggiare la lingua italiana" e
cioe' essere "in grado di esprimersi, in forma scritta e orale,
con chiarezza e proprieta', variando - a seconda dei diversi
contesti e scopi - l'uso personale della lingua". Una banalita'?
Mica tanto, visto quanto rivelano le indagini sulle capacita'
espressive degli studenti del nostro paese.
Per la prima lingua, in genere l'inglese, e' previsto il
raggiungimento di un livello di concoscenza B2, secondo i
parametri comunitari. Il livello si abbassa per la seconda e
terza lingua: ci si accontenta di un B1. Siamo sempre fuori dalla
pura 'sopravvivenza', ma non si arriva alla totale autonomia
linguistica. Tuttavia "il livello B2 sara' gia' difficile da
raggiungere- argomenta Bruschi- Noi avevamo la vecchia
indicazione morattiana che parlava di C1, ma e' un livello
irraggiungibile in ambito scolastico. Sarebbe stata una ipocrisia
prospettare il raggiungimento di una tale conoscenza. Comunque la
letteratura dovra' fare spazio alla pratica e alla grammatica per
consentire un apprendimento piu' proficuo della lingua. E poi,
per i piu' bravi, ci sono sempre gli strumenti per fargli
raggiungere livelli piu' alti".
Quanto alle novita' assolute, nella nuova sezione musicale si
studieranno Esecuzione e Interpretazione, ma anche Teoria analisi
e composizione della musica e Storia della musica. E' anche
previsto un laboratorio di musica corale. Nella sezione per
danzatori troveranno spazio la storia della danza e le tecniche,
il laboratorio coreutico e quello coreografico.
I programmi, spiega la nota introduttiva, sono stati stesi
"secondo un modello scevro da tecnicismi inutili e accessibile
all'intera comunita' scolastica". Tutti gli studenti liceali
dovranno raggiungere uno "zoccolo di saperi e competenze comune".
Le indicazioni, chiude Bruschi, "danno i fondamentali, ma non
indicano pedagogie e percorsi didattici prestabiliti. Consentono
percio' al docente di arricchire il percorso".
(Wel/ Dire)