RIGNANO, LERICI: INFANZIA VIOLATA, PROCESSO IMPORTANTE
"PERCHÈ BIMBI NON VENGONO CREDUTI? MOLTE DOMANDE SENZA RISPOSTE"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 27 mag. - "Quello di Rignano e'
un processo importante per tutta l'infanzia violata. Un processo
che ha come tema centrale la credibilita' dei bambini, ma anche
quella degli adulti. Non si capisce, infatti, come mai siano
state messe in discussione principalmente le dichiarazioni di
bambini che all'epoca dei fatti avevano dai 3 ai 5 anni, e che
non avevano alcun motivo per inventare abusi cosi' spaventosi". A
parlare e' Roberta Lerici, responsabile del dipartimento Infanzia
e famiglia dell'Idv del Lazio.
"La loro sofferenza e' stata accertata e certificata da tutte
le perizie disposte. Si e' parlato di contagio collettivo, ma
anche sui genitori- sottolinea Lerici- sono stati compiuti
accertamenti, come sempre si fa in questi casi. 'Fantasie malate
di adulti deviati che sarebbero passate di bocca in bocca, fino a
trasferirsi nelle menti di 22 bambini', e' in pratica la tesi
della difesa, ma allora bisognera' spiegare come mai i luoghi
degli abusi descritti dai bambini sono stati identificati. E
bisognera' anche spiegare come mai i bambini conoscono quelle
case, anche se nessuno dei loro genitori ve li ha mai condotti".
Secondo Lerici, "il processo dovra' dare una risposta a queste
e a tante altre domande tra cui, la piu' importante, e'
senz'altro quella che riguarda l'origine dei traumi subiti da
tanti bambini. Finora i processi per abusi nelle scuole materne
sono stati una decina, e di questi solo quattro sono attualmente
giunti a sentenza definitiva: per tre di questi si sono avute
delle condanne e per uno delle assoluzioni. E se per tutti gli
imputati deve valere la presunzione di innocenza, vorrei che per
i bambini e le loro famiglie i media avessero usato lo stesso
tipo di garantismo".
Negli innumerevoli articoli e servizi tv sul caso Rignano,
"abbiamo spesso sentito definire le dichiarazioni dei bambini
'incredibili', 'fantasiose', 'impossibili'. Ieri, pero'- ricorda
l'esponente Idv-, l'associazione Meter di don di Noto ha trovato
un ennesimo sito pedopornografico in cui venivano mostrate
immagini di abusi molto simili a quelli descritti dai bambini di
Rignano. Dunque, credo si dovranno rivedere alcuni giudizi
frettolosamente dispensati".
Lerici mette dunque le due descrizioni a confronto: "Una
bambina nuda, tenuta al guinzaglio come un cane, legata e
violentata in pubblico...". Questa volta, prosegue, "don
Fortunato Di Noto fatica a descrivere cio' che ha appena avuto
davanti agli occhi". Ed ecco la testimonianza della prima bambina
sentita in incidente probatorio nel 2008 e pubblicata su vari
quotidiani: "Poi la 'tigre', Chicca si mette a terra a 4 zampe,
dice che nel castello aveva un guinzaglio al collo e fa piu'
volte il giro della scrivania. Nella casa degli orrori venivano
spogliati ed inseguiti. Questo e' il gioco della tigre".
(Wel/ Dire)
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