(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 27 mag. - Confermare la propria
identita', mettersi alla prova, esistere davanti agli altri,
comunicare un disagio, esplorare sensazioni e condividere
emozioni, questi alcuni dei significati della trasgressione tra
gli adolescenti secondo la prof.ssa Santerini, dell'Universita'
Cattolica di Milano, che ha avuto il compito di tracciare il
quadro generale sulle attuali sfide educative, aprendo il
seminario La trasgressione in adolescenza tra crescita e disagio,
organizzato dalla Federazione SCS - Salesiani per il sociale.
Ampio e dettagliato, a seguire, il panorama descritto dal
dottor Celata, della Asl di Milano, dipartimento delle
dipendenze, su stili e modalita' di consumo di alcol e droghe. La
precocizzazione dell'eta' del primo consumo e la diffusione del
policonsumo, utilizzo concomitante di piu' sostanze, sono stati
alcuni degli aspetti piu' importanti emersi dalla sua relazione.
Nell'ultimo decennio l'esposizione alle droghe e' quasi
raddoppiata. Il mercato, in termini di offerta, raggiunge
esattamente la meta' dei giovani della fascia di eta' tra i 15-24
anni. E oltre alle droghe c'e' una forte tendenza alla crescita
anche nell'uso di alcol tra gli adolescenti grazie alla
diffusione di nuovi tipi di alcolici come gli alcolpops, bevande
alcoliche dolci e colorate, concepite per avviare al consumo i
giovanissimi. I dati forniti mettono in crisi modelli spesso
scontati di lettura e interpretazione dei fenomeni, e impongono
di affrontare il problema sotto una nuova luce. "Il mondo adulto
deve aprire gli occhi, deve mettersi al passo con i cambiamenti
anche del marketing delle sostanze se vuole davvero contrastarne
con efficacia l'uso". Quello delle droghe e' un vero e proprio
mercato e funziona come tale, valgono le stesse strategie di
marketing che si utilizzano per qualsiasi prodotto. "Attualmente
si lavora troppo poco sulla visibilita' di chi non consuma
sostanze, si fa un'informazione sbagliata perche' parlando tanto
delle sostanze e di chi ne fa uso stiamo di fatto pubblicizzando
questi temi, producendo anche un effetto di "assuefazione
sociale".
Bisognerebbe invece lavorare di piu' sull'offerta e
"sponsorizzazione" di modelli positivi. Perche' altrimenti "tutti
quei processi che noi adulti, dal nostro punto di vista,
percepiamo come trasgressivi e quindi sporadici, in realta' tra
gli adolescenti diventano processi di omologazione".
(Wel/ Dire)