CAGLIARI, PRIMO SPORTELLO PER ADOZIONI INTERNAZIONALI
ACCORDO TRA AIBI, CIAI E MISSIONARIE SOMASCHE
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 mag. - Piu' facile l'adozione
internazionale per le coppie sarde: sara' possibile avviare la
pratica nell'Isola, senza necessita' di spostarsi. Tre enti che
si occupano di trovare famiglie ai bambini orfani hanno stretto
un accordo che velocizzera' i tempi per il disbrigo delle
pratiche, ancora molto complicate, indispensabili per procedere
prima all'affidamento poi all'adozione definitiva. Sono l'Aibi
(Amici dei bambini), la Ciai (Centro italiano aiuti all'infanzia)
e l'associazione che raggruppa le missionarie somasche. Tre enti
gia' autorizzati ad istruire pratiche per adozioni internazionali
hanno cosi' aperto una sede sarda, a Cagliari in via Isonzo 12.
Non sara' piu' necessario, dunque, spostarsi fuori dalla Sardegna
per iniziare l'iter di ricerca e affidamento. Sino ad ora, le
famiglie isolane dovevano per forza addossarsi periodici viaggi a
Roma o Milano, oppure nelle altre grandi citta' dove sono
presenti i centri d'adozione, tagliando di fatto la possibilita'
di ottenerla a quei nuclei che non disponevano di un'adeguata
disponibilita' finanziaria.
Oggi la legge vieta, come accadeva un tempo, la possibilita'
di rivolgersi direttamente alle autorita' straniere per ottenere
l'adozione di un bambino non italiano. Entro un anno dal decreto
di idoneita' rilasciato dal Tribunale dei Minori, le coppie
devono incaricare dell'iter un ente autorizzato. Da oggi, dunque,
la nuova sede sarda sara' aperta al pubblico, tagliando cosi' i
soldi delle trasferte (2500 euro circa quello che veniva speso
per i viaggi),mentre resteranno invariate quelle necessarie per
la procedura di adozione (si parla comunque di qualche migliaio
di euro). Ideatore del progetto (che ha ottenuto un finanziamento
di 90 mila euro) e' stata suor Silvia Carboni, responsabile delle
adozioni internazionali per le Missionarie somasche. "Seguiamo le
adozioni internazionali nel Guatemala - dice suor Silvia - le
famiglie sarde sono svantaggiate, dovendo sobbarcarsi onerosi
spostamenti: l'accordo siglato con Aibi e Ciai risponde
all'esigenza di una vicinanza territoriale degli enti alle
coppie, prima e dopo l'adozione". Gia' nei prossimi mesi saranno
organizzati corsi d'informazione per oltre 200 coppie. La
speranza e' quella di far crescere il numero delle adozioni
internazionali in Sardegna, tra i piu' bassi in Italia: su 148
coppie che aspettano dal 2006 solo 25 hanno concluso l'iter.
(Wel/ Dire)
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