IL REGISTA: "PER ESSERE QUALCUNO DEVI ESSERE 'DI QUALCUNO'"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 mag. - Famiglie "normali":
mamma e papa', piu' meno giovani con altri figli oppure no,
introdotti da un cartone animato dove una bimba dispettosa chiede
a un bimbo: "E' vero che hai due mamme e due papa'?". Si apre
cosi' il film "La mia casa e' la tua - Volti e momenti dal mondo
dell'accogliere", di Emmanuel Exitu, giovane regista gia'
premiato a Cannes per un documentario sull'Aids.
La pellicola e' stata presentata giovedi' sera a Torino
dall'associazione Famiglie per l'Accoglienza, Crt, regione
Piemonte; Fondo cassa di risparmio di Ravenna, Centro Culturale
Piergiorgio Frassati. Racconta di affido: di famiglie che
accolgono e di giovani ormai maggiorenni che raccontano di questa
esperienza. "Ero partito dai ragazzi e poi dai genitori -
racconta Exitu, che ha scritto e diretto il documentario - ma
questa era una prospettiva sbagliata. Perche incontravo degli
individui "interi", non genitori e figli. mi sono buttato dentro
a questi interi, li ho ripresi insieme, in una prospettiva che
non vuol essere buonista. Con anche situazioni non risolte, cosi'
come nella vita di tutti". "Per essere qualcuno devi essere 'di
qualcuno' - ha proseguito - si diventa qualcuno quando un altro
ti dice: ti amo per come sei".
Individui che si raccontano nella quotidianita'. La
prospettiva di un padre che ha visto arrivare il futuro figlio in
affido, della creatura piccola con la valigia che sa che quella
dove si dirige sara' la sua camera per gli anni futuri. Il
racconto dei genitori che hanno dovuto lasciare i figli ad altri:
racconti di derive, di impossibilita' alla vita.
"Un documentario sull'affido puo' offrire un approfondimento
per capire di piu', e che val la pena vivere la famiglia in un
certo modo" ha sottolineato Rosi Serio, vice presidente
dell'associazione Famiglie per l'Accoglienza". "Sono famiglie che
accolgono perche' stare insieme conviene. Qui viene testimoniato
il loro lavoro e impegno".
(Wel/ Dire)