GILDA NON ADERISCE A PROTESTA; DOMANI 'GIORNATA VERITÀ' SUI TAGLI
(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 13 mag. - Una "cassa di
solidarieta'" per sostenere gli insegnanti che il 7 e 8 giugno
decideranno di aderire allo sciopero degli scrutini, promosso
contro i tagli dal Coordinamento dei precari della scuola e
sostenuto finora da Cobas, Rdb e Usi-Ait. Un modo, spiega Gaetano
Passarelli del Coordinamento delle scuole superiori di Bologna,
per sfruttare al meglio le potenzialita' di uno sciopero di
questo tipo: "Per bloccare uno scrutinio basta che a scioperare
sia un solo insegnante del consiglio di classe", sottolinea
Passarelli, e se quell'insegnante partecipa a piu' scrutini da
solo puo' bloccarli tutti. Gli altri docenti, e' il senso della
"cassa di solidarieta'", anche se non scioperano possono
partecipare alla protesta con un contributo economico in sostegno
di chi si astiene dal lavoro (e perde l'intera giornata di
stipendio).
In questi giorni si stanno svolgendo le assemblee sindacali
chiamate a diffondere nelle scuole bolognesi la proposta di
sciopero degli scrutini e il clima, assicura Passarelli, e'
buono: "Molte persone, se viene spiegato loro come funziona, la
trovano interessante e aderiscono". Anche, aggiunge Passarelli,
tra gli insegnanti iscritti ai sindacati che non aderiscono
all'iniziativa. L'assemblea sindacale del liceo Sabin, ad
esempio, si e' gia' riunita decidendo di inviare a tutte le
organizzazioni sindacali una lettera che le invita ad aderire
all'appuntamento del 7 e 8 giugno. Allo sciopero degli scrutini,
invece, non partecipera' la Gilda anche se tutti gli insegnanti
iscritti verranno informati dell'iniziativa e potranno aderire a
livello individuale.
La Gilda, infatti, ha scelto di puntare il 31 maggio su
un'assemblea della scuola bolognese (che pero' si vorrebbe
allargare al livello regionale) a cui si sta lavorando insieme a
Cgil, Cisl e Snals. Se lo sciopero degli scrutini rischia di
essere "inutile", spiega il coordinatore provinciale Giovanni
Cadoni all'assemblea Gilda svolta ieri, e' piu' opportuno
ragionare in termini di "unita' sindacale" e fare un'assemblea
che puo' essere, tra l'altro, l'occasione per "sentire cosa hanno
da dire i politici locali": dal neo assessore regionale alla
Scuola, Patrizio Bianchi, alla presidente della Provincia di
Bologna, Beatrice Draghetti. Cadoni, inoltre, parla di una
"disponibilita'" ad essere presente anche da parte di Anna Maria
Artoni, numero uno regionale di Confindustria. Sul tavolo ci
saranno le ripercussioni della riforma degli ordinamenti sugli
organici, sulla qualita' del lavoro degli insegnanti e sulle
prospettive della scuola pubblica.
L'assemblea dei genitori e degli insegnanti delle scuole di
Bologna e provincia, intanto, rilancia l'invito alla giornata
"Tutti devono sapere" in programma per dopodomani: "All'uscita
degli alunni e degli studenti da scuola, o all'entrata, genitori
e ragazzi resteranno intorno alla loro scuola per mezz'ora o
un'ora- spiega una nota- tappezzandola con due messaggi: uno per
dire cosa sta accadendo alla scuola oggi, l'altro per dire cosa
diventera' la scuola domani". In altre parole, "comunicheremo che
e' in corso un processo costante di impoverimento della scuola
pubblica". Ad essere coinvolte, assicura l'Assemblea, saranno
"tutte le scuole".
La nota invita a "diffondere informazioni, attaccando
manifesti, volantini e adesivi dovunque, partendo dalla scuola,
passando alle fermate degli autobus, alle porte dei condomini, ai
muri della citta', ai bidoni dell'immondizia". Stando attenti,
pero', lasciare tracce indesiderate. L'Assemblea, infatti,
consiglia di utilizzare una "piccola pallina" di un noto adesivo
perche' "non danneggia, non scrosta, non incolla e fa presa su
qualsiasi superficie, si acquista in cartoleria o al supermercato
a circa tre o quattro euro a confezione". Insomma, si legge nella
nota, "l'ecologia dell'attacchino ha la sua importanza".
Infine, c'e' un altro fronte su cui combatte il Coordinamento
delle scuole: quello dei libri di testo. L'ultima assemblea,
infatti, ha deciso di "inviare a tutti i collegi dei docenti- si
legge nel report della riunione- la proposta di non adozione dei
libri di testo delle future classi prime". Questo perche' "i
nuovi programmi (indicazioni o linee guida) derivanti dal
riordino delle scuole superiori non sono ancora definiti", spiega
il Coordinamento, e "l'adozione di nuovi testi in queste
condizioni di incertezza provocherebbe l'obbligo di mantenimento
degli stessi per sei anni".
(Wel/ Dire)