(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 mag. - Minori e guerre: per
Save the Children le scuole sono sempre piu' spesso sotto attacco
nei conflitti armati, passati dai 32 del 2007 a 39 del 2008; in
Afghanistan 2.450 attacchi a scuole e 235 tra alunni e insegnanti
uccisi in due anni; 39 milioni i bambini nel mondo che non hanno
un'istruzione a causa delle guerre. 18.5 milioni i piccoli
profughi o sfollati. Pero', grazie alla Campagna "Riscriviamo il
Futuro" di Save the Children, quasi 12 milioni i minori che hanno
visto garantito il diritto all'istruzione in paesi in conflitto.
Dunque, le scuole con i loro studenti-bambini e gli insegnanti
sono sempre piu' spesso bersaglio di attacchi, nelle guerre in
corso. E' quanto emerge dal rapporto di Save the Children "Il
futuro e' adesso", diffuso proprio a conclusione della Campagna
"Riscriviamo il Futuro", lanciata dall'organizzazione
internazionale nel 2006, per garantire istruzione ai bambini in
paesi in conflitto o post conflitto.
Secondo il nuovo rapporto, azioni violente nei confronti di
alunni ed edifici scolastici in aree colpite da conflitti armati
sono in aumento "perche' le scuole sono sempre piu' spesso viste
da eserciti e gruppi combattenti come bersagli semplici e allo
stesso tempo di alto valore simbolico. Inoltre, per un numero
ancora importante di minori, la scuola e' un diritto negato
poiche' le guerre costringono milioni di bambini a lasciare le
proprie case e villaggi e a vivere da profughi e sfollati".
Sempre secondo il rapporto, si stima che i civili costituiscano
il 90% delle vittime dei conflitti mondiali: la meta' di essi
sono bambini. "Inoltre, sono 18.5 milioni i minori costretti a
scappare dalle proprie abitazioni o comunita' anche causa delle
guerre e che - si calcola - vivranno da profughi o sfollati
almeno per 17 anni".
Bombardamenti frequenti, minacce o violenze sugli insegnanti,
pesanti restrizioni all'aiuto e all'assistenza degli operatori
umanitari: cosi' si manifesta l'aggressivita' - spinta fino a
procurare la morte - dei gruppi armati e delle parti in conflitto
sui bambini e sul sistema scolastico. Come detto in apertura, a
tutt'oggi sono 39 milioni i minori esclusi dall'istruzione in
aree afflitte da guerre o che ne sono appena uscite: 1 bambino su
3, in queste regioni, non va a scuola.
Casi specifici. Tra i paesi piu' pericolosi l'Afghanistan, dove
tra il 2006 e il 2008 ci sono stati 2.450 attacchi a scuole. 235
fra alunni, insegnanti e altro personale scolastico sono stati
uccisi, 222 feriti. "Di recente, 50 alunne nel Nord del paese
sono state vittime di un attacco con il gas ad opera dei
talebani. Nelle province di Helmand e Badges l'80% dei bambini
non va a scuola. In Afghanistan il 50% delle classi ancora si
tengono sono tende o all'aperto".
Ma non e' solo Afghanistan. "Il 3 febbraio del 2010 un mezzo
che trasportava bambini in occasione della riapertura di una
scuola della provincia di confine del Nord Est in Pakistan e'
stato bombardato: 4 bambine sono state uccise, oltre a 3 soldati
Usa in abiti civili e ad un soldato pachistano; la scuola e'
stata distrutta".
Ed ancora: 5.517 sono i casi di violenza sessuale verso minori
in eta' scolare attestati in Ituri, Nord e Sud Kivu fra il 2007 e
il 2008, nella Repubblica Democratica del Congo. A Bunia,
nell'Est dell'RDC, il Lord's Resistance Army ha rapito 50 bambini
di scuola elementare e 40 di scuola secondaria nel settembre 2008.
Trecento asili, scuole e edifici universitari sono stati
danneggiati durante i 22 giorni di bombardamento di Gaza da parte
di Israele fra la fine del 2008 e l'inizio del 2009. In Liberia
il 73% dei bambini in eta' scolare non va a scuola. In Somalia,
81% di bambini in eta' scolare non ha accesso all'istruzione. In
Angola e Sud Sudan piu' della meta' delle lezioni avviene non in
strutture chiuse e sicure ma sotto gli alberi o in strutture
fatiscenti.
(Wel/ Dire)