LIBRI, NO GRAZIE: I RAGAZZI ITALIANI LEGGONO POCO
LETTORI VORACI DONNE E ANZIANI, 10% FAMIGLIE NON HA LIBRI A CASA
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 mag. - I lettori piu' voraci?
Sono gli anziani e, piu' in genere, le donne. Tra i 65-74enni,
infatti, uno su cinque ha 'divorato' dodici o piu' libri
nell'ultimo anno, tra le donne la quota e' del 16%. Sfogliano
pagine e pagine anche laureati (24,4%), dirigenti e imprenditori
(19,8%) e le persone che si sono rititare dal lavoro e, dunque,
hanno piu' tempo libero (18,7%). È quanto emerge da una
statistica dell'Istat sulla lettura dei libri in Italia. Fin qui
le buone notizie. Il quadro, infatti, ha tanti punti scuri e
pochi chiari: il 44,9% degli italiani dichiara di aver letto solo
fino a tre testi nell'ultimo anno, solo il 15,2% ne ha letti 12 o
piu'. Tra i cosiddetti lettori 'deboli' e 'forti', insomma, c'e'
una voragine. E comunque il 45,1% della popolazione, quasi un
italiano su due, al massimo apre un libro all'anno per motivi di
piacere escludendo, dunque, studio e lavoro. Mentre il 10,3%
delle famiglie dichiara di non avere una biblioteca in casa.
CHI LEGGE E CHI NO - Nel 2009 il 45,1% della popolazione di 6
anni e piu' (oltre 25 milioni e 300 mila persone) dichiara di
aver letto "almeno un libro" non scolastico o non legato alla
propria profesisone. La quota piu' alta di lettori 'basici' si
riscontra tra gli 11-17enni e decresce all'aumentare dell'eta'. A
partire dai 35 anni si scende sotto il 50%, dai 65 anni in poi si
cala ancora un po', fino a raggiungere il valore piu' basso tra
la popolazione over 75 anni (22,8%). Le donne leggono piu' degli
uomini: le lettrici sono il 51,6%, i lettori il 38,2%. Le
differenze di genere si annullano solo tra gli over 75. Il titolo
di studio influisce fortemente sui livelli di lettura: si va da
un massimo dell'80,6% tra i laureati a un minimo del 28,4% tra
chi possiede la licenza elementare o nessun titolo.
TESTA A TESTA TRA NORD E CENTRO, SUD INDIETRO - A livello
territoriale, le quote piu' alte di lettori di libri si
registrano al Nord: quasi il 52% della popolazione di 6 anni e
piu' ha letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti
l'intervista. Se la cava bene anche il Centro (48%). Nel Sud e
nelle Isole, invece, la quota di lettori scende rispettivamente
al 34,2% e al 35,4%. Ma ci sono significative variazioni anche
tra regioni e regioni: se Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia
Giulia fanno registrare livelli di lettura superiori al 56%,
Marche, Umbria e tutte le regioni del Mezzogiorno si attestano al
di sotto della media nazionale. Agli ultimi posti Calabria
(34,3%), Puglia (33,1%), Campania (32,9%) e Sicilia (31,5%).
I LETTORI PIU' VORACI? DONNE E ANZIANI - Il 44,9% degli italiani
ha letto al massimo tre libri negli ultimi 12 mesi (lettori
deboli) il 15,2% ne ha letti 12 o piu' (lettori forti). I lettori
deboli sono soprattutto maschi (48,1%), bambini e ragazzi fino a
14 anni (piu' del 48%), persone con 75 anni e piu' (49,5%),
persone con la licenza media o titolo inferiore (piu' del 50%),
operai (55,3%), persone in cerca di prima occupazione e
casalinghe (oltre il 51%), residenti nelle regioni meridionali
(57,6%). Mentre tra i lettori piu' voraci ci sono le persone di
65-74 anni (19,8%), le donne (16%), con un picco tra quelle di
65-74 anni (22,1%), i laureati (24,4%), dirigenti, imprenditori e
liberi professionisti (19,8%) e ritirati dal lavoro (18,7%).
LE BIBLIOTECHE DOMESTICHE - L'89,2% delle famiglie dichiara di
possedere libri in casa: il 62,5% ne ha al massimo 100, poco piu'
di un quarto dichiara di possederne piu' di 100 (26,7%), mentre
il 10,3% (pari a 2 milioni e 474 mila famiglie) dichiara di non
averne affatto. La regione con la percentuale piu' alta di
famiglie che non possiedono in casa alcun libro e' la Sicilia
(20,2%), seguita dalle regioni meridionali nel loro complesso
(15,0%), mentre nelle regioni del Centro-nord tale quota non
raggiunge il 9%. La presenza di una biblioteca domestica
influenza, ovviamente, i piu' piccoli. È "un elemento- dice
l'Istat- che puo' influire sulle abitudini di lettura dei
ragazzi, e che e' strettamente collegato al titolo di studio e al
comportamento di lettura dei genitori, e' il numero di libri
presenti in casa: in altri termini il crescere in mezzo ai libri".
(Wel/ Dire)
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