ALLE "RILEVAZIONI" NON PREVISTI PC E STRUMENTI COMPENSATIVI
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 mag. - L'Invalsi tenta di
rimediare alla "gaffe" fatta con gli alunni dislessici o con
altri disturbi specifici dell'apprendimento. Non avendo previsto
per loro la possibilita' di usare il pc o gli altri strumenti
compensativi durante le prove di "rilevazione" dell'apprendimento
scolastico per l'anno 2009-2010 (mentre i ragazzini ipovedenti o
non vedenti hanno diritto ai caratteri ingranditi o al Braille),
l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di
istruzione e formazione si dice disponibile ad aprire un
confronto con l'Associazione italiana dislessia "in vista del
prossimo anno scolastico, in modo che si possano svolgere nella
massima serenita' per tutti gli studenti", si legge in una nota.
Le prove di "rilevazione" dell'apprendimento scolastico sono in
corso in questi giorni - l'ultima domani - nelle seconde e quinte
classi della scuola primaria e nelle prime classi della scuola
secondaria di primo grado.
L'apertura arriva in seguito delle proteste di molti genitori
e dell'associazione stessa. A scatenare le polemiche e' stato il
fatto che gli alunni con disturbi specifici dell'apprendimento
non hanno potuto beneficiare di quegli strumenti che usano sempre
durante l'anno e che utilizzeranno il 17 giugno quando, a
conclusione del primo ciclo di istruzione, verranno effettuate le
prove di valutazione Invalsi (e non di "rilevazione" come quelle
fatte in questi giorni). "E' inaccettabile lo svantaggio di
partenza imposto agli studenti con disturbi dell'apprendimento -
fa sapere l'Associazione italiana dislessia -, ma e' positivo il
tavolo di confronto che si e' aperto con l'Invalsi". L'istituto,
da parte sua, aveva motivato la scelta di equiparare gli alunni
con disturbi specifici dell'apprendimento a tutti gli altri
legandola alla "necessita' di standardizzare la rilevazione e le
condizioni di somministrazione delle prove".
Ma cosa sono le prove di "rilevazione" dell'apprendimento
Invalsi e come funzionano per gli alunni disabili? Le prove che
si fanno a maggio non sono finalizzate alla valutazione
individuale degli alunni, ma al monitoraggio dei livelli di
apprendimento conseguiti dal sistema scolastico nel suo insieme e
nelle sue varie articolazioni. Il tipo di disabilita' di ogni
alunno deve essere segnalato sulla sua scheda, specificando se si
tratta di disabilita' intellettiva, visiva, disturbo specifico
dell'apprendimento o altro. Cio' consentira' di considerare a
parte i loro risultati e di non farli rientrare nell'elaborazione
statistica dei dati. Ma ogni singola scuola puo' decidere se far
partecipare o meno (e con quali modalita') gli alunni con
certificazione di disabilita' grave, seguiti dall'insegnante di
sostegno. Se la scuola decide di non ammetterli, nei giorni delle
prove deve comunque impegnarli in un'altra attivita'.
L'Associazione italiana dislessia, invece, ha invitato i
genitori degli alunni con disturbi specifici dell'apprendimento
che vogliono protestare a non mandare i figli a scuola,
giustificandone l'assenza con la motivazione: "Assente per
diritti negati: prove Invalsi".
(Wel/ Dire)