SESSO E CONDIZIONI FISICHE OSTACOLI A INCLUSIONE. ANCHE IN ITALIA
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 mag. - Nelle scuole europee,
la maggior parte degli studenti ritiene che l'orientamento
sessuale, le differenze nell'aspetto fisico, la provenienza della
famiglia e le disabilita' in generale siano i principali motivi
di scherno a scuola. Breve, considerando solo questi primi dati,
il passo verso la discriminazione, che comporta, per gli studenti
stranieri e non solo, grandi difficolta' di integrazione
nell'ambiente scolastico. Questa pero' e' solo una piccola parte
del quadro che emerge dallo studio del British Council,
all'interno del progetto "Indie" (Inclusion and Diversity in
Education) che ha coinvolto, dal 2007, 49 scuole di nove Stati
europei. L'obiettivo e' stato quello di valutare insieme agli
studenti, ai docenti, ai dirigenti scolastici e alle autorita',
le opportunita' e le problematiche offerte dall'immigrazione
all'interno delle scuole europee. E' di 4.200, inoltre, il numero
dei ragazzi che hanno partecipato allo studio e che hanno
risposto alle piu' diverse domande sull'integrazione, secondo la
propria esperienza. Le scuole che hanno partecipato allo studio
sono state scelte per la presenza di alta percentuale di studenti
di origine straniera.
In particolare, lo studio del British Council ha rilevato
delle differenze interessanti tra Stati. In Italia c'e' una
percentuale alta di ragazzi, ben il 58% degli intervistati, che
pensa che le differenze di provenienza della famiglia o il colore
di pelle siano ragioni importanti di discriminazione a scuola, a
differenza di Stati, come l'Olanda, dove la percentuale scende al
9%; inoltre, il 62% dei ragazzi italiani ritiene motivo di
ostacolo anche l'orientamento sessuale, contro il 19% della
Grecia. Piu' alta in Italia, poi, rispetto a tutti gli altri
Paesi, anche la percentuale di studenti (51%) che giudica una
difficolta' di integrazione l'apparenza fisica (come ad esempio
il peso). A Malta il 62% dei ragazzi considera il bullismo un
problema presente nelle scuole, mentre solo il 15% dei ragazzi in
Spagna e il 27% in Italia vede lo stesso problema. In Inghilterra
il 37% degli studenti rileva nell'accento utilizzato nella lingua
parlata una ragione di offesa, a differenza del 17% del Belgio.
Sempre riguardo il linguaggio, forti sono le discrepanze tra i
Paesi, 44% studenti in Grecia lo ritengono un problema, contro il
solo 8% dei Paesi Bassi. Anche la disabilita' e' vista come
fattore di discriminazione all'interno delle scuole: la meta'
degli studenti intervistati in Italia, in Germania e a Malta, lo
considerano un fattore di impedimento verso l'integrazione. Degli
oltre 4200 studenti coinvolti, infine, gli immigrati di prima
generazione si sono detti bersagli piu' facili di scherno (47%) o
bullismo (17%), e tre volte piu' bisognosi di aiuto a scuola.
(Pic/ Dire)