"ALCUNE MAMME NON SANNO DI COSA HANNO BISOGNO I LORO BIMBI".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 10 mag. - E' venerdi' mattina al
Centro nutrizionale del bambino in via degli Olimpionici 19 a
Roma, una giornata come tante altre. Il telefono squilla, il
campanello suona e gli scaffali sono pieni di biscotti, biberon,
omogeneizzati e altri prodotti per neonati. Il pediatra pesa,
visita i bambini o da' consigli per lo svezzamento - ha una
decina di appuntamenti -, mentre la psicologia sta facendo
qualche colloquio con alcune madri in difficolta'. Chiacchierano
sulle panchine del giardino, sotto il gazebo, come fossero
amiche. Ma gli argomenti di cui parlano raccontano "non solo la
gioia della maternita' ma anche violenze domestiche, senso di
inadeguatezza, depressione post-parto", spiega Barbara Di
Giannatale, una delle psicologhe del progetto Salvamamme. "La
maggior parte di queste donne ha bisogno di sostegno perche' si
sente sola e isolata, in Italia senza nessuno oppure abbandonata
dal partner o dalla famiglia.
Alcune di loro sono senza lavoro, altre hanno problemi di salute,
tutte hanno difficolta' economiche".
Mentre parliamo una donna peruviana sta allattando il suo bambino
di neanche due mesi su un divanetto giallo e blu. Oggi c'e' anche
un papa' ad accompagnare moglie e figlia: la coppia e' egiziana e
lei non parla l'italiano. La piccola, che ha 10 mesi, non era mai
stata visitata da un pediatra prima d'ora. "Prima di venire qui
il padre si e' informato se il medico che avrebbe visitato sua
figlia era un uomo o una donna", racconta Rosy Valiente, cubana,
responsabile del Centro nutrizionale del bambino di Roma gestito
da Salvabebe'/Salvamamme, un servizio di sostegno che offre
consulenza psicologica sia durante la gravidanza sia dopo,
consulenza ostetrico ginecologica e pediatrica, consulenza legale
e fiscale, mediazione scolastica e fornisce indumenti e alimenti
per la prima infanzia a chi ne ha bisogno. "A volte la lingua
puo' rappresentare un problema - dice -, ma il vero problema e'
che, a volte, alcune mamme non sanno neanche di cosa hanno
bisogno i loro bambini".
(Wel/ Dire)