(DIRE - Notiziario Minori) Napoli, 10 mag. - Partenza martedi'
dal porto di Civitecchia, arrivo domenica 16 nella citta' ligure
di La Spezia. Sei giorni in cui dieci giovani con sindrome di
Down metteranno alla prova la loro capacita' di imparare, ma
anche di vivere la propria autonomia. Sei giorni di navigazione
sul brigantino piu' grande del mondo: la nave a vela di 61 metri,
costruita nel 1993, della Fondazione 'Tender to Nave Italia'.
Nata nel 2007, promossa dalla Marina Militare Italiana, che
provvede all'equipaggio, e dallo Yacht Club Italiano, la
Fondazione Tender to Nave Italia si occupa di promuovere il mare
e la navigazione come esperienza preferenziale di educazione,
formazione e terapia. Una sorta di "universita' corsara",
indipendente, dalla spiccata sensibilita' sociale.
Questa volta Nave Italia ha scelto con grande entusiasmo di
portare a bordo l'Aipd - associazione italiana persone Down, e di
sposare un progetto nazionale - promosso dall'Aipd insieme
all'associazione Blu Tribu' - che va avanti con successo da oltre
cinque anni. Il progetto si chiama "Ragazzi Down al Timone": 10
ragazzi con sindrome di Down, provenienti da tutta Italia, si
imbarcheranno sul brigantino - dopo due giorni e mezzo di
convivio di formazione per 'fare gruppo', indispensabile quando
si e' in mare - perun'esperienza di navigazione in prima persona.
Ad accompagnarli 4 educatori, 2 volontari, un fotografo e 15
membri della Marina Militare, agli ordini del Comandante Giovanni
Tedeschini.
Ragazzi Down al Timone@Nave Italia intende promuovere l'autonomia
e l'inclusione sociale delle persone con sindrome di Down
attraverso la navigazione a vela e in particolare, aiutandoli a
stimolare la pratica e il consolidamento del lavoro di gruppo,
promuovendo le autonomie di base dei ragazzi con sindrome di Down
coinvolgendoli nella gestione dell'imbarcazione e
nell'organizzazione attiva dei propri spazi, incrementando
l'autostima delle persone coinvolte, favorendo la comprensione
dei propri limiti e potenziando le capacita' di superarli,
sensibilizzando infine la popolazione e l'opinione pubblica sulle
capacita' e le potenzialita' delle persone con sindrome di Down
"Si tratta di un'esperienza formativa unica - spiega Daniele
Castignani, responsabile del progetto -, un percorso di
conoscenza e adattamento attraverso il contatto diretto con
l'elemento marino. La navigazione consente di attivare una serie
di risorse fondamentali per i ragazzi, sottoposti a una sana
esposizione allo stress che e' il vero valore aggiunto
dell'esperienza. La vita di bordo rappresenta un'opportunita'
straordinaria di crescita individuale e di vita sociale".
La sindrome di Down e' una condizione genetica caratterizzata
dalla presenza di un cromosoma in piu' nelle cellule: invece di
46 cromosomi nel nucleo di ogni cellula ne sono presenti 47, vi
e' cioe' un cromosoma n. 21 in piu'; da qui anche il termine
Trisomia 21. Genetico non vuol dire ereditario, infatti nel 98%
dei casi la sindrome di Down non e' ereditaria.La conseguenza di
questa alterazione cromosomica e' un handicap caratterizzato da
un variabile grado di ritardo nello sviluppo mentale, fisico e
motorio del bambino.
(Wel/ Dire)