(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 10 mag. - Nell'ambito della
rubrica curata dall'Associazione nazionale presidi (Anp)
all'interno del notiziario 'Dire Minori', pubblichiamo l'articolo
su 'Fondi sociali europei: occasione di crescita per l'intera
collettivita'', di Annalisa Frigenti, dirigente del 3^ circolo
didattico di Pagani (Sa).
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Il 3^ Circolo didattico di Pagani e' una scuola situata in un
contesto - l'Agro-Nocerino-Sarnese - che assurge, spesso, agli
onori della cronaca per l'inosservanza delle piu' comuni regole
del vivere civile. La carente offerta di lavoro e la conseguente
crisi economica e produttiva hanno implementato la crescita di
fenomeni sociali, quali la microcriminalita' giovanile, il lavoro
nero e, non ultimo, l'abbandono prematuro del percorso formativo
dell'obbligo da parte dei minori.
Una scuola - qualunque scuola - opera dentro un territorio
condividendone spazio urbano, cultura, linguaggi, mutamenti, e,
proprio per questo, deve porsi in relazione stringente e
problematica con esso. La formazione degli alunni e' possibile
solo a condizione che essa interagisca positivamente con tutto
cio' che e' "extrascuola": famiglia, servizi sociali, Comune o
Provincia, Asl, Piani di zona, associazionismo operante in quel
determinato contesto. La scuola, dunque, deve conoscere la
realta' nella quale opera, al fine di selezionare un'offerta
formativa che risponda ai bisogni emersi. Per tale motivo deve
porre costantemente attenzione alla "ricerca", anche al fine di
contribuire all'allestimento di "mappe" della realta' locale, in
un'ottica di prevenzione di un disagio che sfocia, sempre piu'
spesso, nel bullismo o in fenomeni di microcriminalita' diffusa.
Partendo da questa considerazione e dopo un'analisi attenta del
territorio, il 3° Circolo ha scelto come sfondo integratore del
processo educativo l'educazione alla legalita', declinata come
"IDENTITA' e INTERCULTURA", attuando percorsi educativi in grado
di coniugare locale e globale, identita' e differenze, e di
formare cittadini che sappiano conoscersi e sentirsi riconosciuti
come persone uniche e irripetibili e, nello stesso tempo,
sappiano scoprire gli altri attraverso il dialogo e le regole
condivise. Il Collegio ha, altresi', condiviso la necessita' di
"aprire le porte" al territorio al fine di creare rapporti di
collaborazione con tutte le agenzie presenti, in un'ottica di
integrazione dei servizi finalizzata alla formazione - e non solo
all'istruzione - dei ragazzi. Cio' attraverso appositi protocolli
d'intesa stipulati col Comune, con altre scuole e con
associazioni che operano nel campo del contrasto alle illegalita'.
All'interno di questo discorso gli organi collegiali non
potevano farsi sfuggire la grande occasione dei Programmi
Operativi Nazionali, valido ausilio nel raggiungimento degli
obiettivi; cosi' per le annualita' 2008/'09 e 2009/'10 la scuola
ha potuto contare sui finanziamenti richiesti, grazie ai quali
sono stati portati a termine con grande successo una serie di
attivita', che hanno consentito la formazione di docenti, alunni
e famiglie su obiettivi connessi all'educazione alla legalita' e
al recupero del disagio.
Nell'ambito dei percorsi attivati va evidenziato quello
realizzato nell'anno 2008/'09, grazie all'obiettivo F azione 1:
Interventi per promuovere il successo scolastico per le scuole
del primo ciclo che, oltre a coinvolgere 60 alunni dell'Istituto,
ha coinvolto 20 genitori in un percorso finalizzato ad avvicinare
gli adulti al mondo della scuola e a metterli in grado di
collaborare maggiormente con i docenti dei propri figli. La
peculiarita' di tale percorso sta nel fatto che i partecipanti ai
corsi sono stati selezionati tra persone in situazione di
svantaggio economico e sociale dando priorita' - in un'ottica di
pari opportunita' - a donne disoccupate o inoccupate e/o con
minimo reddito. Cio' nel rispetto delle programmazioni 2000-2006,
aventi come obiettivo - tra gli altri - la prevenzione
dall'esclusione sociale e l'inserimento delle donne nel mercato
del lavoro.
A distanza di un anno dalla creazione dell'associazione "Il
Caprifoglio", e' possibile fare una prima valutazione
dell'esperienza, che risulta essere estremamente positiva. Essa,
infatti, ha continuato a fornire alla scuola un enorme supporto
per la realizzazione delle attivita' inserite nel POF. In
particolare, grazie alla promozione e all'attuazione di un
percorso sulle tradizioni popolari, e' stato formato un gruppo di
alunni molto affiatato, che si esibisce in tutte le
manifestazioni organizzate dalla scuola e non solo. La presenza
di questo gruppo ha consentito alla scuola di uscire dal proprio
contesto di riferimento attraverso la partecipazione a
manifestazioni organizzate da altre scuole. In una di queste e'
stata concordata la sottoscrizione di un protocollo d'intesa col
Comune di Candelo - gemellato col Comune di Pagani - finalizzato
a uno scambio culturale e sociale fra alunni delle due realta'.
Altro progetto attualmente in cantiere e' la promozione di un
concorso nazionale sulla tematica delle tradizioni popolari, da
far partire entro il prossimo anno, d'intesa col Comune e con gli
enti locali disponibili al supporto.
L'associazione, dal canto suo, si sta attivando anche
all'esterno della scuola con attivita' che favoriranno - nel
breve periodo - l'inserimento nel contesto lavorativo delle
partecipanti.
Con tali attivita' la nostra scuola ha cercato di porre le
basi per la costruzione graduale di un sistema formativo
integrato nel quale utilizzare tutte le risorse formative del
territorio a vantaggio degli alunni e delle famiglie, in
un'ottica di maggiore qualita' dell'offerta formativa; ottica
rientrante nello spirito dei fondi strutturali.
Un lavoro del genere, unito alle altre attivita' proposte, ha
dato alla scuola la possibilita' di diventare un crocevia delle
culture e un punto di riferimento per il territorio in cui e'
inserita. Filo conduttore e fine ultimo di tutte le attivita',
infatti, sono stati lo sviluppo del senso di appartenenza al
proprio territorio e l'acquisizione di una coscienza di "essere
cittadini del mondo in una dimensione planetaria", in un'ottica
di valorizzazione delle diverse identita' di genere, cultura e
religione. La nuova scuola, infatti, oltre a fornire istruzione,
deve tendere all'umanizzazione di ciascun allievo e deve rendersi
volano per lo sviluppo sociale, politico ed economico della
collettivita'. I Fondi Sociali Europei sono e resteranno un
valido ausilio per il raggiungimento di tali obiettivi.
(Wel/ Dire)