RITORNA LO STUDIO SU CORIANO. BALZANI: SERVE REAZIONE DI MASSA
(DIRE - Notiziario Minori) Forli', 6 mag. - In Romagna muoiono
decine di bambini ogni anno a causa dei tumori, che ormai non
tralasciano neanche l'eta' piu' giovane. Quanti esattamente? Non
e' possibile saperlo: il 'Registro tumori della Romagna' e' ormai
fermo al 2002. C'erano 56 casi nel periodo 1988-1992, 81 casi nel
1993-1997 e ben 112 casi nel quinquennio 1998-2002. Su questo
problema si battono gli oncologi forlivesi Patrizia Gentilini e
Ruggero Ridolfi. "Spesso vengono enfatizzati la curabilita' e
l'aumento della sopravvivenza, ma come contraltare c'e' che
l'incidenza dei tumori sta continuando ad aumentare", spiega
Ridolfi. "In particolare i tumori tra i bambini, episodi che
mettono in crisi la tesi che a incidere sono solo gli stili di
vita", annota Gentilini.
Dall'annuncio, anni fa, del nuovo inceneritore di Hera, anche
a Forli' il dibattito sul cancro e' polarizzato tra i due
opposti, tra chi sostiene che le cause siano da ascrivere a
cattive abitudini (fumo e alimentazione sbagliata) e chi, invece,
vede un effetto importante delle condizioni ambientali, come
sostiene l'Isde, l' associazione "Medici per l'ambiente" di cui
Ridolfi e Gentilini sono esponenti. Per parlare di questo
problema, e' in programma per mercoledi' 7 maggio un incontro
pubblico su "Inquinamento ambientale e tumori infantili", con due
esperti di oncologia infantile, i dottori Giuseppe Masera ed
Ernesto Burgio (alle 20,30, Sala del centro San Francesco). Sara'
presente anche il sindaco Roberto Balzani, che spiega: "E'
importante prima di tutto parlarne". Per affrontare il problema,
Balzani promette "politiche educative", ma anche effettive, come
la prossima conversione alla raccolta differenziata 'porta a
porta'.
Ma non c'e' solo il tema dello smaltimento dei rifiuti, come
ricorda il sindaco: "C'e' anche il traffico veicolare che incide
per il 47% sull'inquinamento dell'aria". E aggiunge: "Intendiamo
ridisegnare la viabilita' entro la fine dell'anno per essere
operativi nel 2011".
A tenere aperto il tema c'e' anche un processo in corso al
tribunale di Forli' che vede sotto inchiesta i vertici degli
inceneritori di Hera e Mengozzi per la morte per tumore di un
bambino di 11 anni che viveva poco distante dai due camini. "Per
ora si e' concluso l'incidente probatorio, rileviamo intanto che
le nostre preoccupazioni sono state accolte e non si e'
archiviato subito il caso", si limita a dire Gentilini.
L'onco-ematologa, infine, ricorda lo studio scientifico durato
14 anni che ha preso in esame la popolazione dell'area di Coriano
(quella che ospita i due inceneritori) e che ha individuato che
"su oltre 50 effetti possibili sulla salute, 40 risultano
aumentati, alcuni anche in modo statisticamente significativo,
con l'aumento del livello di esposizione e concentrandoci nelle
zone di maggiore ricaduta dei fumi". Un quadro costituito da una
maggior incidenza di tumori femminili (116 donne morte nel
periodo analizzato, di cui 70 circa per cancro). Questi dati sono
mai stati presi in considerazione dal Comune? Risponde Balzani:
"L'incenerimento dei rifiuti dentro la struttura urbana e' un
problema". Tuttavia, il sindaco conta di risolverlo "non con una
battaglia contro Hera", che sarebbe perdente per via di
"concessioni, contratti e interessi strutturati", ma lavorando
per una "reazione di massa: dobbiamo portare i forlivesi ad
essere convinti che queste morti non sono tollerabili e che
queste strutture non sono compatibili col nostro modello di
sviluppo". "Un salto culturale", come lo chiama Balzani.
(Wel/ Dire)