INFANZIA E ADOLESCENZA, 'CGD' A CASTIGLIONCELLO IL 7-8-9 MAGGIO
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 mag. - (di Ada Maurizio) I
prossimi 7, 8 e 9 maggio a Castiglioncello si svolgera' il 18^
incontro internazionale dedicato all'infanzia e all'adolescenza,
organizzato dal Coordinamento genitori democratici e dal Comune
di Rosignano Marittimo, in provincia di Livorno, con il
patrocinio della Regione Toscana e il CEPEP, Centre europee des
ecoles publique. Negli anni l'evento e' stata l'occasione per
affrontare il delicato tema dell'infanzia da piu' punti di vista,
con l'intento di riflettere sul futuro dell'umanita', sui rischi
del presente e sulle conseguenze dei nostri errori sulla crescita
e sullo sviluppo dei bambini e dei ragazzi.
Perche' il 2010 e' dedicato al bambino creattivo? Ne parliamo
con Angela Nava Mambretti, presidente del Cgd, lo storico
movimento dei genitori fondato da Gianni Rodari e da Marisa Musu.
Chi e' il 'bambino creattivo'?
"Il neologismo che abbiamo creato vuole considerare non solo la
creativita' come valore troppo spesso sottratto alla pedagogia e
al mondo dell'educazione (l'economia si e' appropriata della
creativita' creando, essa si', dei neologismi arditi, vedi la
finanza creativa), ma anche all'attivita' dei nostri bambini
molto spesso lontani dalla visione che noi adulti abbiamo
dell'infanzia".
Quali sono gli ambienti di apprendimento dei nostri figli?
Favoriscono il pensiero divergente, consentono, come dice Morin,
una "testa ben fatta"? La pervasivita' dei nuovi media consente
la creativita' o induce, come molti temono, ad una sorta di
passivizzazione dell'intelligenza?
"A noi piace, nel trentesimo della morte, ricordare Gianni Rodari
che nella Grammatica della Fantasia, scriveva: 'Io spero che il
libretto possa essere ugualmente utile a chi crede che
l'immaginazione abbia il suo posto nell'educazione, a chi ha
fiducia nella creativita' infantile, a chi sa quale valore di
liberazione abbia la parola, 'Tutti gli usi della parola a tutti'
mi sembra sia un buon motto dal bel suono democratico. Non
perche' tutti siano artisti, ma perche' nessuno sia schiavo'".
A chi si rivolge il 18^ incontro internazionale di
Castiglioncello?
"A tutti coloro hanno un ruolo di educatori: genitori,
insegnanti; operatori. E' il momento di una riflessione
collettiva e di un'assunzione di responsabilita': quale futuro
pensiamo di prefigurare alle generazioni che verranno? E'
sufficiente, come da alcuni anni sta avvenendo denunciare i danni
di una 'cattiva' educazione? La qualita' dell'istruzione, dalle
elementari all'Universita', la diffusione della formazione
permanente sono importanti, importantissimi. Bisogna dirlo forte
e chiaro. Ma non basta. Se non prende vita un territorio
educativo, non ci sara' integrazione e andremo incontro a
contraddizioni sempre piu' esplosive e a un paese sempre piu'
povero culturalmente e socialmente".
La societa' e' al passo con i bisogni evolutivi dell'infanzia e
dell'adolescenza?
"E' una societa' che parla molto di bambini, che per i bambini
produce molto (sono il target privilegiato delle industrie), ma
che nelle politiche per essi fa molto poco. Penso ad un piano
nazionale per l'infanzia e l'adolescenza che ancora non vede la
luce; penso ad una produzione televisiva e non solo che e' poco
rispettosa dei loro bisogni, penso alla scuola che e' in
affanno".
Come si puo' definire il ruolo dei genitori del secondo millennio?
"Dal nostro osservatorio assistiamo ad una generazione di
genitori che delega alla scuola l'educazione dei figli. Stanchi,
smarriti, poco aiutati dal contesto sociale. E' in realta'
saltato il patto generazionale con i giovani e la societa'
italiana sta conoscendo una crisi drammatica nel presidio delle
regole. Sapra' la scuola raccogliere questo mandato? E comunque
essa deve continuare a cercare la partecipazione dei genitori,
deve cercare di condividere con le famiglie gli scenari
dell'educazione. Ne' la famiglia, ne' la scuola possono da sole
vincere la sfida".
(Wel/ Dire)