(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 29 lug. - Ogni anno sono oltre
1,5 milioni i bambini, di eta' inferiore ai 5 anni, che muoiono
per malattie legate alla carenza d'acqua e strutture igieniche.
Sono stime dell'Onu. Dopo oltre 15 anni di dibattiti e' stata
approvata dall'Assemblea generale una risoluzione che riconosce
un diritto umano fondamentale l'accesso all'acqua potabile e ad
uso igienico. Si tratta di fatto di un passo decisivo per
affrontare la questione, sempre piu' urgente, della mancanza di
risorse idriche sufficienti per centinaia di milioni di persone
nel mondo. La risoluzione, che non e' vincolante, ha raccolto i
voti favorevoli di 122 Paesi senza nessun voto contrario e con
solo 41 astensioni. Ad astenersi fra tutti, Stati uniti, Canada,
Regno Unito e l'Australia motivandola con il fatto che a loro
parere la risoluzione potrebbe minare l'iter in corso a Ginevra,
presso il Consiglio dei Diritti Umani, per costruire un consenso
sui diritti legati all'acqua.
Il testo della risoluzione dichiara che: "l'accesso a un'acqua
potabile pulita e di qualita', e a installazioni sanitarie di
base, e' un diritto dell'uomo, indispensabile per il godimento
pieno del diritto alla vita". La risoluzione ha preso spunto dal
fatto che 884 milioni di persone nel mondo non hanno accesso all'
acqua potabile, e che piu' di 2,6 miliardi di persone, per lo
piu' bambini, non dispongono di postazioni mediche di base.
(Wel/ Dire)