LIBRO FOTOGRAFICO CREATO DAI RAGAZZI DELLA SCUOLA MEDIA DI ORTONA
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 26 lug. - L'Aquila, cosi' come
tutti i centri minori colpiti dal sisma racconta a chi e'
disposto ad ascoltare, parla attraverso gli edifici distrutti, le
macerie, le proteste continue dei cittadini che da sempre
chiedono chiarezza nella ricostruzione. E' questa la citta' di
oggi che viene rappresentata a oltre un anno dal sisma, dagli
scatti fotografici di un gruppo giovani studenti della scuola
media "Domenico Puglisi" di Otona (Ch) raccolti nel volume di 60
pagine "L'Aquila citta' sospesa". Il libro che sara' presentato
oggi alle ore 18 a Ortona presso il chiostro di Sant'Anna e'
realizzato dal Centro di Informazione Prevenzione e Accoglienza
di Ortona, da 25 anni impegnato nella lotta alle
tossicodipendenze e all'alcolismo, e curato dall'editore di
Lanciano Carlo Spera che con i ragazzi ha promosso durante l'anno
scolastico un laboratorio di narratologia fotografica. A fine
corso gli studenti hanno scelto di raccontare la tragedia piu'
grande che loro ricordino da quando sono nati e ad aprile scorso,
ad un anno esatto dal sisma, si sono recati a L'Aquila
accompagnati dell'associazione, dagli insegnati dallo stesso
scrittore e fotoreporter freelance Carlo Spera. Il risultato sono
stati circa 60 foto, una parte delle quali pubblicate nel volume
e parte esposti in un mostra intitolata "L'Aquila un anno dopo"
visitabile presso il Chiostro di Sant'Anna da lunedi' 26 luglio a
domenica 1 agosto, dalle ore 19 alle ore 23. Il volume, che
contiene un'introduzione del giornalista onnese Giustino Parisse,
insieme alla mostra fotografica, si propongono di dare una
testimonianza concreta sulla tragedia che ha colpito il
territorio aquilano suscitando, al tempo stesso, spunti di
riflessione su quanto e' accaduto e su come si sta gestendo la
ricostruzione. Il libro, stampato in 500 copie, puo' essere
acquistato tramite una donazione che servira' a promuovere
attivita' educative nel territorio aquilano, in quella citta' che
aspetta, rinchiusa in un limbo, sospesa tra paradiso e infermo.
(Wel/ Dire)