(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 19 lug. - Educazione, scuola, ma
anche immigrazione e lotta al razzismo, media, pace e
cooperazione allo sviluppo, terzo settore e tutto il mondo delle
politiche pubbliche e sociali: saranno questi i temi di cui la
rivista "Gli Asini", nata da Lo Straniero in collaborazione con
l'associazione Lunaria, promette di occuparsi. Presentata nei
giorni scorsi a Roma, la rivista sara' un luogo di riflessione
sulle tematiche dell'educazione, ma non solo: particolare
attenzione verra' riservata ai problemi e alle esperienze dei
giovani. "Un luogo di inchiesta e di riflessione - spiega Luigi
Monti, direttore editoriale -, ma anche un laboratorio di azione,
di 'movimento', in cui l'analisi e la teoria si mantengano
costantemente in rapporto alle pratiche e alle situazioni. Il
taglio con cui la rivista si occupera' di questi temi riguardera'
le analisi, i pamphlet, le inchieste, i documenti, le esperienze,
i metodi, la critica, le buone pratiche che vengono dalle
minoranze sociali e culturali piu' responsabili".
In piu' di cento pagine, la rivista si presenta organizzata in
piu' comparti, ma che come spiega Monti, non vogliono essere uno
scheletro calcificato, quanto un organismo vivo che possa
cambiare con le nuove idee e le riflessioni raccolte in corso
d'opera. Tra le sezioni, gli "Strumenti" in funzione di
editoriali, spiega Monti, che apriranno ogni numero della rivista
e "saranno pezzi programmatici e teorici legati alle necessita' e
alle urgenze dei tempi". Seguono le pagine di approfondimento
chiamate "Film". "Trattera' il tema del numero - spiega -,
affrontato a piu' voci e non esclusivamente in chiave
specialistica, ne' con taglio solo sociologico o da inchiesta
sociale: nel primo numero ad esempio la voce della rivista sul
"Giovane normale" (affidata Villa e Piccoli) e' affiancata dallo
sguardo di uno scrittore (Lagioia), due disegnatori (Gipi e
Andrea Bruno) e un regista (Monicelli): sguardi trasversali, ma
partecipi". Uno spazio anche per le "Pratiche": "La rivista e'
uno strumento prettamente teorico e analitico - spiega Monti -.
Ma un senso lo avra' soprattutto in funzione della capacita' che
avra' di stare in rapporto alle pratiche. Da qui la sezione si
propone di analizzare raccontare e criticare le esperienze,
italiane e straniere, piu' attive, intelligenti e inquiete. i
loro modelli di organizzazione, la loro cultura, il contesto in
cui operano. A seguire la sezione "Scenari" con le segnalazioni,
recensioni di tutto quello che in termini di saggistica,
narrativa, produzione cinematografica, fumettistica rappresenta
l'orizzonte immaginativo e culturale entro cui opera che fa
educazione e intervento sociale. Infine "Visioni". "È il
proseguimento dell'analisi con altri mezzi. Fumetti,
illustrazioni (in questo primo numero di Giacomo Monti e Andrea
Petrucci) fotografie, racconti e pezzi teatrali. Esiste un ordine
di problemi, un livello del discorso, che non si puo' esprimere
che attraverso la bellezza e la finzione artistica".
Uno spazio ben delineato nella rivista, pero', e' quello
dedicato all'approfondimento, che dal "Giovane normale"
dell'attuale numero andra' ad indagare su diversi temi,
mantenendo per i prossimi numeri il centro dell'attenzione sui
giovani, "escludendo - spiega ancora Monti - il piu' possibile
categorizzazioni (disagio, adolescenza, bullismo, rischio
devianzaa') funzionali piu' a chi le conia e al suo bisogno di
controllo che non a comprendere le persone che pretendono di
descrivere, i prossimi temi saranno "il giovane delinquente", la
sessualita', "il giovane militare". Sara' anche la sezione che
piu' direttamente cerchera' di parlare ai giovani (ventenni
disillusi e attivi), di "agitarli", di liberare il loro
immaginario. Se le altre parti della rivista si occupano degli
ambiti, vasti e scivolosi, in cui si formano opinioni e valori,
conformismo e senso critico, questa parte della rivista si pone
piu' direttamente come strumento educativo". Uno spazio,
aggiunge, su cui sara' difficile trovare riflessioni di 'esperti
del settore', "i tempi necessitano di voci intelligenti e libere
- conclude Monti - piu' che colte e specialistiche".
(Wel/ Dire)