'PROBLEMA RICONOSCIBILITÀ PERSONA VA DECONFESSIONALIZZATO'.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 15 lug. - Il ministro
dell'Interno Roberto Maroni ha presieduto ieri al Viminale una
riunione del Comitato per l'Islam italiano. Il Comitato ha
predisposto un parere sulle proposte di legge pendenti riguardo
all'uso in luogo pubblico di indumenti che coprono interamente il
volto e rendono la persona irriconoscibile (quali il burqa e il
niqab). Proposte secondo cui l'uso di questi indumenti deve
rimanere vietato per ragioni di pubblica sicurezza, e presunte
interpretazioni religiose non costituiscono "giustificati motivi"
per eludere le esigenze di ordine pubblico.
Il Comitato, intervenendo su queste proposte dal punto di
vista dei rapporti con l'Islam, ha chiarito che quello del burqa
e del niqab "non e' un obbligo religioso che derivi dal Corano,
ne' e' riconosciuto come tale dalla grande maggioranza delle
scuole giuridiche islamiche". La materia va dunque
"deconfessionalizzata", e il Comitato suggerisce che le leggi
evitino ogni specifico riferimento all'Islam e a questioni che
attengano al velo o alla condizione della donna musulmana,
limitandosi a ribadire che persone travisate in modo da non
essere riconoscibili non possono essere identificate dalle Forze
dell'ordine. Il parere del Comitato verra' inviato dal ministro
dell'Interno al presidente della Commissione Affari
costituzionali della Camera, davanti alla quale si e' avviata la
discussione di varie proposte di legge in materia.
Il Comitato per l'Islam italiano ha dato atto anche del fatto
che il diritto dei paesi Islamici si fa carico delle esigenze del
minore, che non sia adeguatamente assistito dalla famiglia
naturale, attraverso l'istituto della Khafala. Il Comitato ha
riconosciuto l'opportunita' che venga emanata una disciplina
degli effetti della Khafala. Tale disciplina "nel rispetto delle
peculiarita' dell'istituto dovra' assicurare la massima tutela
del minore e ne garantira' la permanenza in Italia, finche' dura
l'affidamento, in base alle medesime regole che disciplinano il
diritto di permanenza dell'affidatario".
(Wel/ Dire)