(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 15 lug. - "Il nuovo Piano ha
cancellato ogni riferimento ai livelli essenziali, ha tagliato la
tempistica indicata nelle schede delle singole azioni e eliminato
la conclusioni in cui si faceva specifico riferimento al metodo
utilizzato dall'Osservatorio della partecipazione e della
concertazione".
Questo il commento di Franca Dente, presidente dell'Ordine
nazionale assistenti sociali sulla proposta che il governo
presentera' domani all'Osservatorio. "Ma la cosa piu' grave e'
l'aver previsto negli allegati alla finanziaria di questi giorni
tagli specifici alle Politiche sociali (150 milioni di euro), al
fondo per le politiche per la famiglia (130 milioni di euro), al
fondo per la non autosufficienza (400 milioni di euro), al lavoro
dei disabili (42 milioni di euro) - continua Dente -. Il 9 giugno
scorso il Consiglio nazionale ha sottolineato in una nota diretta
a Berlusconi, Tremonti, Sacconi ed Errani le prospettive che si
intravedono con i tagli alla spesa pubblica cosi' come delineati
dalla Manovra pubblicata in Gazzetta Ufficiale".
Quanto alle politiche per l'infanzia e l'adolescenza, in
generale, e a quelle per le famiglie, in particolare "e' evidente
che proprio le persone minori di eta' risultano le piu'
penalizzate dalle tensioni sociali che continuano a crescere
senza trovare riscontro in azioni strategiche che le contrastino
- fa notare la presidente dell'Ordine che rappresenta 37mila
assistenti sociali italiani -. Tale situazione e' ancora piu'
stridente se si pensa alle distorsioni del nostro sistema
federalista, che ha contribuito a rafforzare i complessi
meccanismi socio-economici che fanno registrare differenze di
spesa sociale pro-capite che vanno da un paio di decine di euro,
nelle regioni del Sud Italia (Calabria 25 euro pro capite su una
media per il Sud pari a 44 euro pro capite), a diverse centinaia
di euro nelle regioni piu' avanzate e attente alle Politiche
sociali (media del Centro di 113 euro e del Nord di 117 euro per
il Nordovest e di 145 per il Nordest)". "A questo punto e con
questi presupposti - conclude Dente - l'eventuale approvazione
del Piano per l'infanzia e adolescenza sembra una farsa".
(Wel/ Dire)