(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 15 lug. - Dopo oltre tre ore di
riunione un accordo che le organizzazioni della Rete "Batti il
cinque!" reputano il "migliore possibile", considerando le aspre
contrapposizioni degli scorsi mesi tra l'Osservatorio nazionale
sull'infanzia e l'adolescenza e il governo. Oggetto della
contesa, il Piano nazionale su infanzia e adolescenza, ovvero il
principale strumento di programmazione delle politiche relative
ai minori. Lo scorso mese di ottobre il governo aveva respinto la
bozza realizzata dall'Osservatorio, che si e' costituito durante
la scorsa legislatura ed e' composto da rappresentanti delle
istituzioni e di alcune delle principali organizzazioni del
privato sociale impegnate nella difesa dei diritti dei minori. La
controproposta del governo, che e' arrivata solo una decina di
giorni prima della riunione di ieri, mancava pero' di alcuni
punti considerati "fondamentali" dalle associazioni. Tali punti
si riferivano soprattutto alla questione delle risorse, ai
livelli essenziali delle prestazioni, all'intercultura e alla
partecipazione di bambini e ragazzi alle politiche che li
riguardano. La bozza del governo, inoltre, prevedeva un "impianto
culturale" diverso rispetto a quello della proposta originaria
messa a punto dall'Osservatorio: centralita' della famiglia
anziche' centralita' del minore come soggetto di diritto.
La riunione di ieri ha pero' rappresentato un punto di
mediazione tra governo e associazioni e l'esecutivo,
rappresentato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
con delega alla famiglia, Carlo Giovanardi, si e' detto
disponibile ad accogliere alcuni dei punti estromessi.
Ricompaiono i livelli essenziali delle prestazioni relative ai
diritti civili e sociali dei minori, che devono essere garantiti
su tutto il territorio nazionale, come anche i livelli essenziali
dei servizi educativi, del tempo libero e semiresidenziali.
Vengono reintrodotti i "soggetti attuatori", cioe' i responsabili
delle diverse azioni previste nel Piano e viene definito il ruolo
dell'Osservatorio in riferimento alla funzione di monitoraggio a
cadenza semestrale e valutazione dell'applicazione del Piano.
Torna il principio della "non discriminazione" e "protezione", la
cui scomparsa dalla bozza del governo e' stata definita dal
sottosegretario Giovanardi un "refuso". E infine viene nuovamente
introdotta la figura del giudice onorario nel tribunale per la
famiglie e delle relazioni familiari, quando questo verra'
istituito. Il governo si e' detto inoltre disponibile a
reintrodurre il principio dell'ascolto del minore e ad accogliere
le proposte sul ricongiungimento degli stranieri e
l'intercultura, soprattutto rispetto alla parte relativa alle
seconde generazioni e ai minori rom, sinti e camminanti. Resta in
sospeso, pero', la questione delle risorse che non vengono
definite e rimangono legate a quanto stabilito di anno in anno
dalla Finanziaria.
La volonta' delle associazioni ora e' quella di passare dalla
teoria alla pratica, cercando di introdurre alcune ulteriori
modifiche in itinere. D'altra parte il tempo e' poco:
l'Osservatorio termina il suo mandato il prossimo 6 agosto, e
oggi c'e' tutta l'intenzione di arrivare a un accordo e alla piu'
rapida approvazione del Piano. Il prossimo passaggio previsto ora
e' quello di una nuova elaborazione del documento da parte del
governo, che dovrebbe contenere le modifiche concordate nella
riunione di ieri. Dopo di che il governo lo inviera'
all'Osservatorio e poi al Consiglio dei ministri e alla
Bicamerale infanzia e adolescenza.
(Wel/ Dire)