(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 12 lug. - "La situazione ad
Haiti e' ancora critica. C'e' ancora molto da fare e l'Unicef e'
in prima linea a fianco dei bimbi haitiani. Oltre ai fatti e alle
cifre sulle perdite e sui danni causati dal terremoto, ci
colpisce soprattutto cio' che i bambini haitiani raccontano del
terremoto ai nostri operatori, parlando de le grand serpent', di
un grande serpente che strisciava rabbiosamente sotto la terra,
scuotendo le loro case e le loro scuole fino a ridurle in
polvere". E' quanto dichiara il presidente di Unicef Italia,
Vincenzo Spadafora, che in una nota sottolinea: " A sei mesi dal
piu' forte terremoto che ha colpito Haiti negli ultimi 200 anni,
le sfide per rispondere alle necessita' e ai bisogni di oltre
800.000 bambini e delle loro famiglie rimangono aperte." In un
paese gia' fragile, il terremoto ha lasciato un bilancio di oltre
220.000 morti e oltre 300.000 feriti.
Circa due milioni di persone non hanno piu' una casa e 1,6
milioni di persone continuano a vivere in campi sovraffollati. Le
infrastrutture del paese, gia' deboli, sono state devastate con
il 60% degli edifici governativi distrutti e oltre 180.000 case
sono inagibili. "Il terremoto ad Haiti e' stato un disastro per
bambini e non e' ancora finita - ha detto Anthony Lake, direttore
generale dell'Unicef - "L'Unicef e i suoi partner stanno
lavorando duramente ogni giorno per salvare vite umane e per
aiutare i bambini ad avere un futuro. Oggi, l'acqua potabile
viene fornita a circa 1,2 milioni di persone attraverso la nostra
partnership con altre organizzazioni umanitarie: Unicef sta
direttamente fornendo l'acqua a 330.000 persone."Piu' di 275.000
bambini sono stati vaccinati contro le principali malattie
prevenibili.
Programmi nutrizionali forniscono cibo a circa 550.000 bambini
sotto i cinque anni e le donne in allattamento e circa 2000
bambini gravemente malnutriti ricevono ora cure specifiche e
alimenti terapeutici. 500.000 bambini hanno ricevuto materiale
didattico di base, di cui 185 mila direttamente dall'Unicef.
Formazione specifica e' stata data a circa 2.300 insegnanti e a
3.000 operatori. Il settore dell'istruzione e' stato duramente
colpito da questo disastro, con 3.978 scuole danneggiate o
distrutte, l'80% di tutte le scuole nella zona del terremoto.
Questo ha aggravato una situazione gia' fragile, in cui meno
della meta' dei bambini in eta' scolare frequentava la scuola
prima del terremoto. Tre mesi fa, il Governo, con il sostegno
dell'Unicef, ha raccolto la sfida di mandare tutti i bambini a
scuola, con scuole temporanee e spazi a misura di bambino.
L'obiettivo e' ora quello di ampliare l'accesso alle opportunita'
di apprendimento per tutti i bambini, in particolare per quelli
piu' difficili da raggiungere, in tutto il paese. L'Unicef sta
inoltre lavorando con il governo per alleviare il peso delle
tasse scolastiche in un contesto dove il 90% delle scuole sono a
pagamento e non pubbliche. "Approfitto per ringraziare i tanti
italiani - ha aggiunto Spadafora- che attraverso le loro
donazioni, oltre 3,5 milioni di euro, ci hanno consentito da
subito e ci consentono tutt'ora di intervenire al fianco di
questa popolazione colpita da una tragedia senza precedenti".
(Wel/ Dire)