(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 8 lug. - "Se lo Stato ha 20
milioni per la formazione dei giovani, pretendiamo che siano
spesi per educare veramente alla cittadinanza e alla Costituzione
ovvero alla pace e ai diritti umani, alla legalita' e alla
giustizia". E non per reclutare giovani nelle Forze armate.
E' questo l'appello accorato e urgente che la Tavola della
pace lancia alla pubblica opinione perche' si mobiliti in ogni
modo contro quella che il network di associazioni definisce "la
legge Balilla" del 2010. "Approfittando della manovra
finanziaria, il governo ha deciso di stanziare ben 20 milioni di
euro per organizzare corsi di formazione delle Forze Armate per i
giovani. Il progetto era gia' contenuto in un disegno di legge in
discussione al Senato ma con un emendamento alla finanziaria si
fa prima" spiega la Tavola della pace. "L'idea del governo - dice
il coordinatore nazionale della Tavola Flavio Lotti - e'
semplice: invitiamo i giovani per tre settimane in caserma, gli
facciamo indossare per la prima volta la divisa e gli spieghiamo
quanto sia bello far parte delle Forze Armate e andare in
missione in giro per il mondo. In questo modo riusciremo a
selezionare nuovi volontari per l'arruolamento, ad "assicurare
nuova linfa e continuita' d'azione" alle associazioni
combattentistiche e d'arma e, alla peggio, a promuovere un po' di
sana cultura militare. Dio solo sa, coi tempi che corrono, quanto
ne abbiamo bisogno!".
"Bella educazione"! Si tagliano i fondi alla scuola e
all'universita' e s'investe sulla formazione militare dei
giovani". I tre ministri sponsor dell'arguta iniziativa (La Russa
alla Difesa, Meloni alle Politiche giovanili e Tremonti
all'Economia) assicurano che il progetto "si pone nell'ambito
delle iniziative per la diffusione dei valori e della cultura
della pace e della solidarieta' internazionale tra le giovani
generazioni". Reagisce ancora la Tavola: "Straordinario!E giurano
che i corsi non sono diretti alla promozione o all'acquisizione
di titoli per l'arruolamento nelle Forze Armate. Poi pero' la
legge precisa che la partecipazione ai corsi sara' riservata ai
giovani piu' bravi, competenti e atletici, che risiedono nelle
aree tipiche di reclutamento e che hanno il piu' alto titolo di
studio".
"La vera legge Balilla, quella fascista del 1926, era meno
discriminatoria!" aggiunge Lotti, che lancia un appello a tutti i
cittadini: "Fai sentire la tua voce. Chiama i parlamentari eletti
nel tuo collegio e digli di intervenire subito. Unisciti alla
Tavola della pace. Diciamo no alla legge Balilla".
(Wel/ Dire)