(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 8 lug. - "Cosa si nasconde
dietro la decisione del Governo italiano di non ratificare la
Convezione de L'Aja per la protezione dei minori? Una risposta
ufficiale non e' stata comunicata, pero' si puo' leggere la
precisa volonta' del nostro Governo di non riconoscere la kafala,
ovvero la piu' alta forma di tutela per i bambini provenienti dal
Nord Africa." E' quanto dichiara Marco Griffini, presidente di
Ai.Bi., l' Associazione Amici dei Bambini, organizzazione non
governativa costituita da un movimento di famiglie adottive e
affidatarie. La Convenzione, attraverso il riconoscimento della
kafala, e' uno strumento che tenta di colmare la lacuna nei
diritti dei minori. L'articolo 3, infatti, prevede che " le
misure previste possono vertere sul collocamento del minore in
una famiglia di accoglienza o in un istituto, o la sua assistenza
legale tramite kafala o istituto analogo".
Con la ratifica della Convezione le istituzioni europee hanno,
quindi, sollecitato i Paesi membri a seguire l'esempio di Belgio,
Spagna e Germania che da tempo hanno riconosciuto la kafala
all'interno del loro ordinamento. Il Marocco figura tra gli Stati
che hanno gia' ratificato la Convezione e cio' permetterebbe, una
volta applicato questo trattato, di creare finalmente una
procedura di consultazione tra l'autorita' marocchina e quella
del Paese in cui il minore marocchino in kafala andra' a vivere.
La creazione di questo spazio giuridico comune garantira' alle
decisioni in materia minorile un riconoscimento il piu' possibile
uniforme nei vari Stati, con il superamento del limite
territoriale dello Stato in cui il provvedimento e' stato emesso.
Nella nota diffusa da Ai.Bi. Si legge: " Perche', quindi,
l'Italia non vuole ratificare una Convenzione che permetterebbe
di dare riconoscimento una volta per tutte alla kafala?" E
prosegue: "Una risposta si potrebbe trovare nella mancanza di
conoscenze adeguate su questo importante strumento per i diritti
dell'infanzia. Solo supposizioni - conclude il comunicato - dato
che il nostro Governo non ha comunicato una posizione ufficiale."
(Wel/ Dire)