SCUOLA BOLOGNA, LA PROVINCIA RIDUCE IL PIANO AULE
DA 311 A 200, AD OGGI 50 REALIZZATE.
(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 5 lug. - Il piano delle 311
nuove aule scolastiche che la Provincia di Bologna aveva in
programma di portare a termine entro il 2014 si riduce: a Palazzo
Malvezzi si pensa ora di realizzarne tra le 180 e le 200. Un
ridimensionamento dovuto al sommarsi di piu' fattori: vincoli del
Patto di stabilita', tagli previsti dalla manovra Tremonti e
aumento del numero massimo di alunni per classe (provvedimento
che nei fatti riduce il fabbisogno di aule ma, si sottolinea in
Provincia, non e' certo positivo per la qualita' della
didattica). A fornire il dato e' l'assessore al Bilancio e ai
Lavori pubblici di Palazzo Malvezzi, Maria Bernardetta Chiusoli,
che questa mattina ha illustrato il Piano di utilizzo degli
edifici scolastici per il 2010/2011 insieme all'assessore
all'Istruzione, Giuseppe De Biasi.
Ad oggi le nuove aule realizzate sono circa 50, 34 delle quali
di nuova costruzione e le restanti ricavate riadattando gli spazi
a disposizione di alcuni istituti. "Il ritardo esiste", spiega
Chiusoli, e "sara' difficile immaginare di poter assolvere
l'obiettivo che la Provincia si era data nel precedente mandato".
Palazzo Malvezzi si impegna comunque a "tenere sotto controllo"
l'aumento delle iscrizioni previsto per i prossimi anni, aggiunge
l'assessore, ma "non e' il momento di fissarsi su decisioni
definite in un contesto precedente di abbondanza, oggi siamo in
una situazione in cui bisogna fare tanto con poco". E quella
delle 180-200 aule e' "una stima fatta alla luce di fattori che
che si devono ancora consolidare- aggiunge Chiusoli- conseguenti
alla riforma Gelmini e all'evoluzione dei comportamenti delle
famiglie" nella scelta della scuola a cui iscrivere i propri
figli.
Intanto, per il 2010, gli investimenti della Provincia per le
scuole ammontano a 15 milioni di euro "ma bisogna vedere cosa
riusciremo a fare", avverte Chiusoli, sempre in considerazione
del Patto di stabilita' e degli effetti (ancora non chiari) della
manovra Tremonti. "Stiamo riscontrando che le previsioni che ci
piacerebbe rispettare non sono gestibili in questo quadro",
spiega l'assessore. A fronte di numerosi interventi gia'
finanziati e da completare per l'inizio dell'anno scolastico o
entro la fine del 2010, ad esempio, rischiano di slittare gli
ampliamenti pensati per il polo di via Don Minzoni a Bologna, per
il Giordano Bruno di Budrio e per il Salvemini di Casalecchio di
Reno.
Per il prossimo anno scolastico la Provincia deve fare i conti
con 6.830 iscritti alle prime classi delle superiori, circa 300
in piu' rispetto all'anno appena concluso. Una stima solo
orientativa, pero', vista la situazione di "indeterminatezza"
sottolineata da De Biasi: "Ad oggi non abbiamo ancora l'organico
di fatto" per le scuole della provincia, spiega l'assessore,
mentre il riordino degli indirizzi ha spinto diverse famiglie ad
iscrivere i figli in piu' scuole in attesa di una definizione
piu' precisa del nuovo panorama scolastico. Per lo stesso Piano
di utilizzo degli edifici, sottolinea De Biasi, i tempi a
disposizione si sono accorciati da quattro a due mesi. Intanto
aumenta la popolazione scolastica "e si riducono le risorse" per
l'edilizia scolastica, aggiunge Chiusoli, con conseguente
"sacrificio" degli spazi dedicati alle attivita' di supporto alla
didattica, come i laboratori, oppure la necessita' di mettere in
campo i doppi turni.
L'aumento degli alunni per classe e "l'uso intensivo" degli
spazi, continua Chiusoli, "crea un disagio che si ripercuote
anche sulla qualita' della didattica" e sulla sicurezza: riguardo
al rischio incendi, ad esempio, si e' reso necessario un accordo
con la Prefettura di "deroga ai vincoli di sicurezza- spiega
Chiusoli- purche' siano garantite le vie di esodo". Una logica,
precisa Chiusoli, di "prevenzione delle criticita'".
Per quanto riguarda il Piano, poi, a Bologna citta' si e'
registrata "qualche problema in piu' nella raccolta dei dati-
spiega De Biasi- dovuto anche al commissariamento del Comune,
mancando una sponda politica". Inoltre, aggiunge Claudio
Magagnoli, dirigente del servizio Scuola e Formazione, in citta'
"scontiamo la presenza di alcuni maxi istituti" (spiccano i 1.434
frequentanti previsti al Fermi, i 1.396 Galvani o i 1.364 del
Copernico) e il fatto che, data le incertezze del riordino, molte
famiglie si sono orientate verso scuole "con un nome" e quindi di
riferimento. Insomma "abbiamo il problema di istituti che
scoppiano e altri, soprattutto nella cintura- aggiunge Magagnoli-
che invece faticano a raggiungere il pieno utilizzo delle aule".
(Wel/ Dire)
|