(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 1 lug. - "L'operazione del
ministro e' quella di continuare a nascondere dietro la maschera
di una scuola del rigore e del merito, l'unico criterio con cui
si e' occupata di scuola in questi anni: tagliare e far cassa".
Lo dice in una nota Rete degli Studenti, a commento
dell'intervento del ministro Gelmini a Radio Anch'io. "L'aumento
dei bocciati, quindi, viene visto come la vittoria del merito-
dice ancora la nota- quando, nella realta', non e' altro che il
fallimento della scuola pubblica, causato anche
dall'inadeguatezza delle scuole nell'aiutare gli studenti che
rimangono indietro, vista la quasi totale eliminazione dei corsi
di recupero, se non in rari casi in cui vengono messi a
pagamento, e l'aumento vertiginoso di studenti per classe". La
diminuzione delle ore "anche questa fatta con l'unico criterio
del risparmio, viene giustificata con una particolare teoria
sull'attenzione che ad un certo punto cala, solo che se le
lezioni non fossero soltanto frontali, se gli insegnanti avessero
la possibilita' di utilizzare laboratori e tecnologie,
sicuramente la situazione cambierebbe, ma tutto questo costa,
tagliare le ore no".
Per la 'Rete' "anche gli esami di stato non vengono
risparmiati dall'opera propagandistica della Gelmini. Il ministro
invece di organizzare una riforma strutturale della prova
condivisa con le parti sociali, parla di tracce gradite agli
studenti per la loro attualita', dimenticandosi delle proposte
degli studenti per modernizzare la prova. La dispersione
scolastica, ora e' causata dalla scuola media, che non prepara
abbastanza gli studenti per affrontare le scuole superiori, e non
dal fatto che gli studenti sono portati a dover decidere del
proprio futuro a 13 anni, entrando in dei percorsi formativi che,
a causa anche dell'ultima riforma Gelmini, sono sempre piu'
rigidi e non danno la possibilita', nel caso in cui si cambia
idea, di cambiare scuola".
Dell'intervento della Gelmini, poi, si sottolinea l'intervento
sulla scuola pubblica, definito esilarante: "Ma la parte piu'
esilarante e' sicuramente l'elogio alla scuola pubblica, che deve
essere di tutti indipendentemente dal reddito, grazie ad un
investimento sul diritto allo studio. Belle parole, ma che
stonano veramente troppo con la politica che lei stessa sta
portando avanti: la scuola che dal prossimo anno avremo davanti
sara' una scuola elitaria e classista, che di pubblico avra'
soltanto il nome. L'aumento vertiginoso dei costi a carico di
studenti e famiglie, causato dalla mancanza totale di fondi da
parte del ministero e dall'ultima sforbiciata alle regioni che
dovrebbero garantire il nostro diritto allo studio, ha creato una
scuola pubblica solo di facciata, che in realta' e' accessibile
solo a chi se lo puo' permettere".
(Wel/ Dire)