(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 1 lug. - L'Italia e' sotto esame
perche' ha ignorato le indicazioni del Consiglio dell'Unione
Europea per la ratifica di un importante strumento per la tutela
dei minori: la Convenzione de L'Aja del 1996; sara' per questo
richiamata dal Consiglio dell'Unione Europea lunedi' 5 luglio per
fare il punto sullo stato di ratifica della Convenzione. Si
tratta dell'unico trattato che si applica alla quasi totalita'
dei provvedimenti relativi ai minori in difficolta', creato per
contribuire a fondare uno spazio giudiziario comune. Uno
strumento che, se applicato, permetterebbe di dare risposta a
un'infinita' di situazioni irrisolte in cui si trovano oggi
migliaia di bambini in difficolta' familiare: minori non
accompagnati, bambini che provengono da Paesi colpiti da
catastrofi naturali o eventi bellici, minori in kafala (strumento
di tutela dell'infanzia dei Paesi del Nord Africa), minori in
difficolta' familiare che non sono ancora stati adottati. Il
termine entro il quale l'Italia e altri otto Paesi (Austria,
Belgio, Gran Bretagna, Grecia, Lussemburgo, Spagna, Svezia e
Malta) avrebbero dovuto ratificare la Convenzione era stato
fissato dal Consiglio dell'Unione Europea al 5 giugno 2010. La
Direzione generale Jls della Commissione Europea aveva per questo
sollecitato il 24 giugno i Paesi non ratificanti affinche'
provvedessero alla ratifica della Convenzione. Spagna e Gran
Bretagna sono stati i primi due Paesi ad annunciarne l'imminente
ratifica.
Nessun segnale, invece, dall'Italia. Dichiara Marco Griffini,
presidente di Ai.Bi. "L'Italia dovrebbe seguire l'esempio
positivo di Spagna e Gran Bretagna, tracciando la strada per la
ratifica di questo fondamentale strumento di tutela dei minori in
difficolta'. Per la prima volta una Convenzione riconosce che il
supremo interesse del minore deve essere al di sopra delle
difficolta' che incontrano gli ordinamenti nel dialogare tra
loro, obbligando gli stati aderenti a trovare uno spazio
giuridico comune al Paese di origine e a quello di residenza del
minore. Questa convenzione, se applicata, avra' una portata
storica perche' permettera' di togliere da un limbo migliaia di
minori in difficolta' familiare."
(Wel/ Dire)