(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 1 lug. - Piu' semplice, meno
invasivo e piu' economico. Non teme davvero confronti la nuova
tecnica messa a punto da alcuni ricercatori olandesi per
scongiurare, nel corso della gravidanza, l'ipotesi di anomalie
genetiche a carico del feto. L'esame, che per ora prende il nome
dell'acronimo inglese Mpla - in italiano "Amplificazione
legatura-dipendente multipla della sonda" - consentirebbe di
accantonare l'amniocentesi e il prelievo dei villi coriali, gli
esami che vengono solitamente prescritti nella prima fase della
gravidanza. In base ad un semplice esame del sangue, la tecnica
sarebbe in grado di escludere complicazioni e anomalie
cromosomiche del feto, sostituendo cosi' la funzione
dell'amniocentesi, che dal canto suo comporta l'invasivita'
dell'ago nella pancia della donna che, seppure in un limitato
numero di casi, determina rischi all'incolumita' del feto. Gli
scienziati olandesi hanno esaminato il Dna dei feti attraverso
campioni di sangue delle donne incinte, utilizzando una serie di
sonde genetiche e molecolari. Grazie a questa tecnica, i
ricercatori sono arrivati a identificare un'anomalia legata al
cromosoma X che potrebbe causare malattie come la distrofia
muscolare di Duchenne o l'emofilia. In futuro, i medici olandesi
contano di riuscire a individuare altre degenerazioni genetiche
come la Trisomia 21, responsabile della sindrome di Down, e la
Trisomia 13 e 18, che determinano la sindrome di Patau e quella
di Edwards. Una parte della comunita' scientifica appare tuttavia
scettica sull'utilizzo della nuova tecnica, che tanto nuova in
realta' non e'. La stessa procedura viene spesso utilizzata in
medicina forense per tentare di identificare i criminali. In
sostanza, l'Mpla produce un'opera di amplificazione del Dna, che
in tal modo si presta meglio alle analisi, ma il vantaggio,
secondo alcuni, si tramuta in un ostacolo perche' non consente di
farsi un'idea completa e generale dello stato di salute del feto.
I ricercatori olandesi sono pero' convinti dei risultati ottenuti
e annunciano di voler andare avanti su questa strada per offrire
un'alternativa valida all'amniocentesi: "Al momento,
l'affidabilita' del test e' circa dell'80% a causa di risultati
falsi negativi, ma stiamo lavorando per migliorare la precisione
della sonda 'Mlpa', anche se abbiamo ancora bisogno di testare e
perfezionare ulteriormente la tecnica, i risultati finora
ottenuti sono promettenti. È conveniente rispetto ai costi
sostenuti per le diagnosi prenatali invasive, e potrebbe essere
facilmente implementato a basso costo, tra i 30 e i 150 euro per
kit a persona, con un piccolo apparecchio in tutti gli ospedali
del mondo", commenta Suzanna Frints, genetista clinica del Centro
medico dell'Universita' di Maastricht.
Gli scienziati dei Paesi Bassi sperano di poter rendere
disponibile il test nel giro di qualche anno, come hanno
annunciato durante la 26 assemblea annuale della Societa'
europea di riproduzione umana ed embriologia (Eshre) che si e'
tenuta a Roma, a margine della quale hanno presentato i risultati
della loro sperimentazione.
(Wel/ Dire)