IL VOLONTARIATO DI PALERMO S'INTERROGA SUL TEMA DELL'IMMIGRAZIONE
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 24 giu. - Il volontariato di
Palermo s'interroga e si confronta sul tema dell'immigrazione per
studiare nuove forme di coordinamento e di integrazione nel
territorio tra tutte le realta' che assistono e seguono gli
immigrati a vario livello.
Con questo obiettivo si e' attivata, infatti, la prima iniziativa
del tavolo tematico "Migrantes" con il seminario "Mamma li
turchi", promosso con il supporto del CeSVoP e svoltosi a Palermo
ieri pomeriggio al Centro Santa Chiara. L'iniziativa e' nata con
lo scopo di avviare un confronto anche sui progetti di
integrazione condotti dai volontari attraverso lo sport e la
musica.
"E' un occasione per guardare avanti e progettare nuovi
interventi comuni che diano vigore e forza a tutte quelle fasce
sociali piu' deboli, dall'infanzia a l'eta' adulta, che devono
avere la giusta visibilita' - sottolinea Claudio Arestivo,
presidente dell'associazione Ubuntu -. Ci incontriamo con lo
scopo di creare una rete di confronto sull'immigrazione che possa
essere sempre piu' orientata alla tutela dei diritti di chi e'
straniero e alla sua piena integrazione. Sappiamo che solo nel
centro storico della citta' esistono circa 1600 bambini, tra
autoctoni e immigrati, da 0 a treanni che non sanno dove andare.
Il comune non e' stato in grado finora di rispondere alle
necessita' reali, attivando soltanto l'asilo Braccio di Ferro che
puo' accogliere solo 40 bambini. Il problema e' naturalmente
ancora piu' evidente anche per i bambini piu' grandi adesso che
le scuole hanno chiuso. Per questo penso che, oltre a lavorare in
rete, per fronteggiare adeguatamente l'emergenza infanzia,
abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti".
"C'e' la necessita' di fare nascere un coordinamento stabile sul
tema dell'immigrazione avviando un tavolo attraverso il quale si
possa parlare in maniera trasversale di servizi, integrazione e
tutela dei diritti degli immigrati - dice Alberto Giampino,
direttore del Cesvop -. L'iniziativa di oggi vuole dare i
presupposti per creare una rete di coordinamento in cui potere
analizzare i bisogni del territorio per condividere mezzi e
risorse a disposizione".
Tra le buone prassi in tema di immigrazione Massimo Castiglia,
ha parlato del successo che ha avuto a Palermo la terza edizione
di Mediterraneo antirazzista di cui e' stato uno degli
organizzatori.
"Con questa iniziativa che ha coinvolto piu' di 20 associazioni
oltre naturalmente a molti altri volontari e cittadini - afferma
-. Abbiamo voluto dare la nostra piena solidarieta' a tutti
coloro che immigrati e non vivono il dramma dell'emarginazione e
lottano ogni giorno per una vera inclusione sociale. Mediterraneo
antirazzista vuole promuovere una visione interculturale della
nostra societa', rompendo le barriere del razzismo, del disagio e
del degrado attraverso lo sport e la produzione culturale, intesi
come veicolo sociale di confronto e socializzazione.
Dall'incontro e dall'intreccio di relazioni, infatti, nasce la
possibilita' di conoscersi e superare paure e pregiudizi, che
nella maggior parte dei casi danno vita ai fenomeni di esclusione
sociale".
Nel corso dell'incontro, inoltre, e' stata presentata da Maria
Jose', suora missionaria del Cristo Risorto, il progetto
Finestre, un'esperienza del Centro Astalli di Roma finalizzata a
lavorare nelle scuole insieme a ragazzi ed insegnanti per
superare ignoranza e pregiudizi in tema di immigrazione.
"Il progetto Finestre vuole favorire la riflessione sul tema
dell'esilio, in particolare attraverso il contatto diretto con
rifugiati e l'ascolto delle loro storie di vita - riferisce la
suora missionaria -. La nostra speranza e' che si lasciano
coinvolgere dal nostro progetto scoprano non solo chi sono i
rifugiati e cosa si fa o non si fa per loro sul piano nazionale e
sovranazionale, ma soprattutto scoprano anche quanto un rifugiato
ha da dire". Una nota suor Maria Jose' la esprime a proposito
della situazione degli immigrati senzatetto presenti nella
capitale.
"La sera la stazione Termini si popola di tanta gente che pur
avendo il permesso di soggiorno non ha dove dormire - dice
rammaricata la sorella -. C'e' bisogno di veri e propri percorsi
di integrazione sociale perche' non possiamo permettere che
queste persone muoiano di stenti davanti ai nostri occhi. Su
altri versanti la situazione e' sempre drammatica: quest'anno,
solo per fare un esempio, il centro che si occupa di assistere le
vittime di torture ha seguito 370 casi di immigrati".
L'iniziativa rientra tra le prime attivita' organizzate dal
Tavolo tematico sull'immigrazione di cui attualmente fanno parte:
il Centro Astalli, il Centro Santa Chiara, l'associazione
Handala, l'associazione Ubuntu, l'Anolf, i Giardini di Madre
Teresa - Kala onlus e La casa di tutte le genti.
(Wel/ Dire)