DOMANI SIT IN DAVANTI AL SENATO CONTRO LA MANOVRA DEL GOVERNO.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 24 giu. - Dopo "lo straordinario
successo dello sciopero degli scrutini, 25 mila blocchi in due
giorni, indetto dai Cobas, la mobilitazione prosegue in difesa
della scuola pubblica e contro la Finanziaria-massacro che in
questi giorni inizia un iter parlamentare al Senato che
proseguira' fino al voto in aula, previsto nella prima settimana
di luglio, sul decreto contenente la sanguinaria manovra
tremontiana, che dovra' essere approvato, pena decadenza, nei due
rami parlamentari entro la fine di luglio". Cosi' in una nota
Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas.
"Dopo che per mesi il governo Berlusconi aveva sparso assurdo
ottimismo sulla stabilita' della situazione economica italiana,
ora, con un grottesco voltafaccia cerca di varare una
Finanziaria-massacro- dice ancora la nota- che colpisce
ulteriormente i salariati, soprattutto della scuola e del
pubblico impiego, i precari e i pensionati, che negli ultimi due
anni hanno pagato abbondantemente per una crisi che i grandi
potentati economici e politici hanno provocato, mentre i governi
europei dilapidavano centinaia di miliardi per soccorrere banche
e imperi finanziari. Come se non bastassero i milioni di
licenziati e cassaintegrati, l'ingigantimento del precariato, la
carneficina nella scuola pubblica ove si tagliano 41 mila posti
di lavoro con conseguente espulsione in massa dei precari, mentre
e' enorme l'evasione fiscale e la corruzione, la Finanziaria
blocca in tutto il pubblico impiego i contratti per tre anni,
imponendo a circa 4 milioni di lavoratori/trici un taglio
salariale medio di 2.000 euro".
Nella scuola, continua Bernocchi, "vi si aggiunge il blocco per
tre anni degli 'scatti di anzianita'', che provoca un furto
salariale medio intorno ai 5.000 euro. Si sposta di un anno la
pensione di anzianita', il pensionamento a 65 anni per le donne
verra' anticipato al 2012, si dimezzano le spese per i precari
del pubblico impiego e l'enorme taglio di finanziamenti agli Enti
locali significhera' ulteriori tasse locali e/o drastica
riduzione dei servizi sociali. E in parallelo, nell'industria, la
Fiat, a partire dal diktat a Pomigliano, guida un assalto ai
residui diritti degli operai e all'occupazione, che per fortuna
sta incontrando una strenua resistenza - espressasi anche con
tantissimi 'NO' e astensioni nel referendum-capestro del 22
giugno - da parte dei lavoratori di Pomigliano e del gruppo Fiat".
Il 25 giugno, dunque, "il presidio permanente Cobas contro la
Finanziaria-massacro iniziera' con un sit-in davanti al Senato
(alle 16, piazza Navona angolo Corsia Agonale), con l'obiettivo
di far cancellare il blocco dei contratti nel pubblico impiego e
degli scatti 'di anzianita'' nella scuola, e di annullare i 41
mila tagli nella scuola, la riduzione dei servizi sociali e il
peggioramento delle pensioni. Chiederemo l'assunzione stabile dei
precari, la tutela dei pensionati e dei disoccupati, una
tassazione seria delle rendite e delle operazioni finanziarie,
dei grandi patrimoni, degli alti redditi e stipendi, la
restituzione dei diritti sindacali ai Cobas. La crisi va pagata
da chi l'ha provocata".
(Pic/ Dire)