(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 giu. - Il Friuli Venezia
Giulia nega l'assistenza e il sostegno scolastico a un bambino
down perche' straniero. E' successo a una famiglia egiziana che
abita da oltre 8 anni in provincia di Pordenone. Questo perche'
la legge regionale n. 6 del 31 marzo 2006, che prevede un
"Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la
tutela dei diritti di cittadinanza sociale", si applica solo ai
cittadini comunitari residenti in regione da almeno 36 mesi,
mentre tutte le altre persone comunque presenti sul territorio
regionale hanno diritto solo all'assistenza prevista dalla
normativa statale e comunitaria. "Ma cosi' restano esclusi dagli
interventi di competenza regionale in materia di disabilita'
tutti i cittadini non comunitari, anche se residenti da piu' di
tre anni in Friuli Venezia Giulia", dice Sergio Silvestre,
coordinatore nazionale di CoorDown.
A denunciare per primo la questione e' stato il consigliere
regionale del Pd Paolo Pupulin, seguito a ruota dal Coordinamento
nazionale associazioni delle persone con sindrome di Down. "Ogni
commento e' superfluo in quanto si tratta di una norma aberrante
e palesemente discriminante - continua Silvestre -. La
Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con
disabilita stabilisce espressamente, all'articolo 7, che gli
Stati devono adottare ogni misura necessaria a garantire il pieno
godimento di tutti i diritti umani e delle liberta' fondamentali
da parte dei minori disabili su una base di uguaglianza con gli
altri minori - precisa -. E a rafforzare ulteriormente la
protezione dei bambini stranieri c'e' poi la Convenzione
internazionale per la tutela dei diritti dei lavoratori migranti
e delle loro famiglie". Fortunatamente il comune di Pordenone ha
garantito, con propri fondi, la continuita' del servizio di
affiancamento del bambino egiziano down.
(Wel/ Dire)