(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 17 giu. - Un patto tra la
Chiesa e il mondo laico per risolvere il problema dell'educazione
dei giovani. Una questione che preoccupa in modo diffuso laici e
cattolici e per la quale serve uno sforzo congiunto. Del resto,
"una societa' che non educa non ha futuro". E' questo l'appello
lanciato oggi dal presidente della Cei, Angelo Bagnasco, nel
corso del Convegno nazionale dei direttori degli uffici
catechistici diocesani a Bologna. "Il consenso che si e'
spontaneamente creato nel nostro paese sul tema dell'educazione
non deve essere sottovalutato- afferma Bagnasco- la riscoperta
dei fondamenti di una buona educazione e' anelito di tanti,
dentro e fuori la Chiesa. Le famiglie dichiarano di aver spesso
smarrito i necessari punti di riferimento educativi, la scuola di
aver talvolta perso il coraggio di scommettere sulla passione e
la qualita' dell'educazione, i catechisti di essere a volte
scoraggiati".
Insomma, secondo Bagnasco "c'e' molto smarrimento in giro,
tremore e paura di educare perche' non si sa come fare, se e'
ancora possibile educare. Negli anni '70- ricorda il cardinale-
si diceva 'Vietato vietare'. Uno slogan, distruttivo e falsamente
libertario. Ci chiediamo se sia stato superato, in senso positivo
e propositivo, oppure no", ragiona Bagnasco. Di certo, pero',
"tutti avvertono l'esigenza di un rinnovato impegno" in favore
dei giovani. La societa' italiana nel suo insieme, avverte
Bagnasco, "ha bisogno di figure autorevoli di genitori, docenti,
catechisti e laici, capaci di porsi come punti di riferimento nel
difficile compito educativo. E' palpabile l'attesa di persone
preparate e appassionate che svolgano con grande senso di
responsabilita' e sacrificio la loro missione".
(Wel/ Dire)