(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 giu. - La prova nazionale
Invalsi che si svolgera' oggi nell'ambito degli esami di terza
media "non rischia di discriminare gli stranieri, anzi ci sarebbe
una discriminazione vera se per loro si prevedessero prove
diversificate o modalita' differenti di partecipazione". Cosi',
Piero Cipollone, presidente dell'Invalsi, risponde alle
preoccupazioni degli insegnanti raccolte dall'agenzia Dire.
"I numeri confortano la mia tesi- continua Cipollone alla
Dire- tra uno studente che risponde bene a tutte le domande e uno
che non risponde a nessuna ci puo' essere una differenza nel voto
finale dell'esame, se tutte le altre prove sono andate bene allo
stesso modo, di 1,6 punti. Insomma se lo straniero avra' un voto
piu' basso, al massimo sara' un certificazione della realta'. Del
resto- prosegue il presidente- stiamo parlando di un esame di
Stato che deve certificare le competenze. Sarebbe piu' grave
stabilire regole diverse per gli stranieri, come invece ce ne
sono per chi ha difficolta' di apprendimento che, pero', ha una
problematica reale e certificata. Non sara' certo il test
nazionale- continua Cipollone- a determinare la bocciatura di un
alunno straniero, la prova pesa solo per un sesto sull'esame.
Capisco la preoccupazione dei docenti, che ci mettono l'anima in
quello che fanno, ma forse e' un po' eccessiva".
(Wel/ Dire)