(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 giu. - La prova nazionale
Invalsi rischia di essere discriminante per gli alunni stranieri,
soprattutto quest'anno che fa media, come tutte le altre (nel
2009 il valore lo decidevano i docenti), sul voto finale. È
quanto rilevano presidi e insegnanti. In particolare, preoccupano
le domande di grammatica italiana che sono di livello medio-alto.
Mentre per la matematica i problemi sarebbero minori.
"Effettivamente- spiega Alberto Tempestini, vice preside della
scuola Convenevole da Prato, dell'omonima citta', dove gli
stranieri sono il 18%- ci puo' essere qualche problema: gli
immigrati rischiano di essere penalizzati nel voto finale poiche'
e' chiaro che nelle domande di italiano possono avere piu'
difficolta' dei loro compagni italiani, soprattutto se sono
arrivati nel nostro paese non da piccolissimi".
Il nodo e' questo: il voto scatuirsce automaticamente dalla
griglia di correzione dell'Invalsi, i prof non possono mettere
mano al compito che, peraltro, e' un test di rilevazione
nazionale sulle competenze degli alunni, quindi richiede una
valutazione oggettiva.
Dunque non c'e' speranza di arrotondamenti e gli stranieri
rischiano di vedersi abbassata la media e il voto finale
dell'esame. L'ipotesi e' tutt'altro che estemporanea: lo scorso
anno gli esaminandi non italiani sono andati peggio sia in
italiano che in matematica, secondo i dati Invalsi. In
particolare, nel test di lingua c'e' stato un divario di 11 punti
nelle risposte corrette tra stranieri e non.
"Questa possibilita' esiste- conferma Ada Maurizio, preside
della scuola Esopo di Roma- soprattutto se lo straniero non ha
fatto tutto il triennio". Ma qualche docente fa anche notare che,
comunque, "questi alunni devono meritare il titolo che stanno
prendendo".
Tuttavia, secondo Adelia Pelosi, preside dell'istituto
comprensivo Marino di Ponticelli, Napoli, "non e' giusto che la
prova Invalsi, da un anno all'altro, incida cosi' tanto sul voto
finale. Prima si doveva creare una cultura della valutazione
nelle scuole fin dalla prima media".
(Wel/ Dire)