(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 giu. - I figli non hanno
prezzo. Ma per loro i genitori spendono oltre 9.000 euro l'anno
tra mantenimento e accrescimento (798 euro al mese). E cosi' il
53,4% delle famiglie in Italia (24 milioni circa) non ha figli
contro il 21,9% che ne ha uno, il 19,5% ne ha due e solo il 4,4%
ne ha tre E mentre il tasso di fecondita' femminile e' pari a
1,41 - tenuto alto dal fatto che le donne straniere partoriscono
di piu' - 2,13 e' il numero di figli desiderati. Disponibilita'
economica sufficiente, tempo su cui i genitori possono contare
per prendersi cura della prole e rete dei servizi sono poi le
variabili che incidono sulla natalita'. Ma come si fa a volere
dei bambini se il 60% delle famiglie italiane vive con un reddito
sotto i 1.500 euro al mese e la spesa sociale che lo Stato
destina a favore della famiglia e dell'infanzia e' l'1,1% del Pil
contro le percentuali doppie e triple di Francia e Germania?
Tutti questi dati sono contenuti nel Rapporto 2009 del Cisf
(Centro internazionale studi famiglia) presentato oggi a Roma e
intitolato "Il costo dei figli".
Ma il rapporto si sofferma anche su quale tipo di welfare per la
famiglia italiana. Per il Pierpaolo Donati, curatore della
ricerca, "bisogna passare a un sistema fiscale piu' favorevole
per chi ha figli, a un quoziente familiare sul modello di quello
francese - ottimale per la redistribuzione orizzontale dei
redditi - e a uno Stato sociale che non guardi solo
all'individuo, ma a tutta la famiglia, e tenga conto che anche il
welfare civile - fatto da banche, aziende, sindacati,
associazioni e cooperazione sociale - puo' e deve fare la sua
parte". Oggi "il costo privato sostenuto dalle famiglie per i
propri bambini e' troppo alto e i servizi per l'infanzia sono un
problema; cosi' quel 'bene comune' del futuro che e'
rappresentato dai figli costituisce un rischio economico
distribuito in modo non equo sulla societa', che pesa tutto sulle
spalle dei genitori", conclude Donati.
(Wel/ Dire)