ITALIA DIVISA PER OFFERTA STRUTTURE COMUNALI: BENE IL NORD.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 14 giu. - Va all'Emilia Romagna
il primato per la diffusione di asili nido, in termini sia di
numerosita' degli utenti (pari al 24,0% dei bambini tra zero e
due anni), sia di percentuale di comuni in cui e' presente il
servizio (81,8% dei comuni, in cui risiede il 96,8% della
popolazione target). È sempre quanto rileva l'Istat in una nota.
L'analisi degli indicatori evidenzia differenze territoriali
ancora notevolissime in riferimento all'offerta di asili nido,
misurata in termini di bambini che beneficiano di strutture
comunali o di integrazioni alle rette da parte dei comuni.
Il Nord-est ha mantenuto livelli superiori di questo indicatore
rispetto al resto d'Italia, con un incremento continuo
dell'offerta comunale in tutte le regioni, che porta l'indicatore
di presa in carico al 15,2% nell'anno scolastico 2008/2009. Anche
al Centro si e' registrato un aumento considerevole dell'offerta,
che ha portato l'indicatore di presa in carico al 14,0% nell'anno
scolastico 2008/2009.
In termini di bambini iscritti su 100 residenti fra zero e due
anni, i comuni del Centro superano la media del Nord-ovest
(12,9%) nell'arco di cinque anni. L'aumento e' dovuto
prevalentemente all'Umbria e al Lazio: nel primo caso la crescita
si concentra soprattutto nell'ultimo anno, principalmente a causa
del potenziamento dei contributi erogati dai comuni per
l'abbattimento delle rette, che porta la regione a uno dei piu'
alti indicatori di presa in carico (18,6%); il Lazio mostra,
invece, un incremento graduale, dall'8,5% del 2004 all'11,8% del
2008.
Permangono decisamente inferiori alla media nazionale i parametri
riscontrati per le regioni del Sud e per le Isole, anche se si
leggono alcuni segnali di miglioramento: la Basilicata, l'Abruzzo
e il Molise registrano variazioni positive di oltre un punto
percentuale per i bambini iscritti in rapporto ai residenti. La
Puglia, pur mantenendo numerosita' contenute in termini di
utenti, ha incrementato il numero di comuni in cui e' presente il
servizio. Rimangono invece su livelli particolarmente ridotti gli
indicatori di presa in carico della Campania (1,7%) e della
Calabria (2,3%).
Dal punto di vista della presenza di un'offerta pubblica sul
territorio, solo l'Emilia-Romagna supera l'80% di comuni coperti
dal servizio, ma diverse regioni settentrionali hanno percentuali
comprese fra il 60% e l'80% (Valle D'Aosta, Friuli-Venezia
Giulia, Veneto e Toscana). La Lombardia, l'Umbria, le Marche e la
Provincia di Trento hanno percentuali comprese fra il 40% e il
60%, mentre a un livello piu' basso di copertura (fra il 20% e il
40%) troviamo il Piemonte, la Liguria, il Lazio, l'Abruzzo, la
Puglia, la Basilicata e la Sicilia. Nella fascia compresa fra il
10% e il 20% di comuni che offrono il servizio troviamo la
Campania, la Calabria e la Sardegna, mentre solo in Molise la
percentuale e' inferiore al 10%.
Con riferimento all'indicatore di presa in carico dei bambini
in asilo nido, l'Emilia-Romagna insieme alla Valle D'Aosta si
trova nella classe piu' alta (oltre il 20%). Nella categoria
precedente (15%-20%) vi sono la provincia autonoma di Trento, la
Toscana e l'Umbria; il Piemonte, la Lombardia, il Friuli-Venezia
Giulia, la Liguria, le Marche e il Lazio si collocano tra il 10%
e il 15%; la provincia autonoma di Bolzano, l'Abruzzo, la
Basilicata, la Sicilia e la Sardegna hanno tassi compresi fra 5%
e 10%, mentre le restanti regioni del Mezzogiorno registrano
valori al di sotto del 5%.
(Wel/ Dire)