(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 10 giu. - Tre milioni di
italiani hanno disturbi del comportamento alimentare. Due di
questi milioni di malati bisogna cercarli tra gli adolescenti. Il
35% di chi e' nella fascia di eta' 13-35 anni ha un problema di
questo tipo. Sempre piu' adulti, anche over 40, sono affetti da
questi disturbi. Ma si abbassa anche l'eta' media fra gli
adolescenti, si parla di 10-11 anni. Sono i dati forniti a
palazzo Chigi dal ministro della Gioventu' Giorgia Meloni e dal
sottosegretario alla Salute Francesca Martini che hanno fatto il
punto sulle attivita' del governo per debellare questa patologia.
L'ultima e' la mappatura completa, da oggi disponibile on line,
dei centri accreditati per accogliere e prendere in carico questi
pazienti.
Si tratta di 158 strutture, di cui 21 in Lombardia, 17 nel
Lazio, 14 in Emilia Romagna. Su Internet "ormai si trova di
tutto- ha ragionato Meloni- ci sono persino siti in cui questi
ragazzi con problemi alimentari si scambiano consigli su come non
farsi scoprire. Si rischia che in Rete ci sia qualunque cosa
tranne le risposte di cui questi malati hanno bisogno. Di qui
l'idea di una mappatura di centri, lavoro non facile che pero' ci
ha permesso anche di capire quali sono le regioni virtuose e
quelle in cui c'e' una risposta scarsa". Il governo ha voluto
creare un punto di riferimento, ma vuole andare oltre.
"Proporremo alle Regioni delle linee guida- ha detto Martini- per
velocizzare le procedure e i tempi tra diagnosi e cura
facilitando anche, dove necessario, la mobilita' dei pazienti tra
regioni".
"La possibilita' di guarigione e' legata al momento della
diagnosi e di presa in carico del paziente- ha proseguito
Martini- a volte ci vuole troppo tempo tra diagnosi e cura". Di
qui la necessita' di prendere accordi con le Regioni tenendo
conto del fatto che "cresce il numero di uomini affetti da
anoressia e bulimia e anche quello delle donne adulte over 40.
Un problema legato soprattutto a fattori di costume, alle mode".
Mentre tra i piu' piccoli si parla di piu' del 20% di
ragazzine a rischio (15% dei maschi) nella fascia 11-17 anni.
L'eta media tra i giovanissimi si e' abbassata, confermano dalla
Sip, la Societa' italiana di pediatria. Anche qui e' colpa di
mode e media. Il governo oltre ad aver censito le strutture ne ha
anche tenute sotto controllo cinque per due anni per individuare
le buone pratiche da promuovere. Il 16 e 17 giugno, poi, a Roma
si terra' una Conferenza europea sulla salute e il benessere dei
giovani organizzata dal ministro Meloni.
(Wel/ Dire)