"E' UN INTERVENTO NON OCCASIONALE, MA DI AMPIO RESPIRO".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 10 giu. - "Il no profit ha
risentito dell'impatto della crisi. Il sostegno a distanza, non
essendo un intervento occasionale ma di ampio respiro, resiste
meglio": e' quanto ha affermato Pasquale De Muro, direttore
dell'Osservatorio Poverta' dell'Universita' Roma Tre,
intervenendo stamattina alla conferenza di presentazione della
ricerca sul Sostegno a distanza, svolta dallo stesso
Osservatorio, in collaborazione con il ForumSad.
Durante l'incontro, sono stati presentati i risultati della
ricerca, realizzata nel Lazio, che ha portato anche alla
costruzione dell'Anagrafe delle associazioni, uno strumento
on-line a cui finora 119 enti hanno aderito, offrendo cosi'
trasparenza e ricevendo visibilita'. A livello nazionale, una
ricerca sul sostegno a distanza e' stata pubblicata nel 2008,
come ha ricordato Enrico Ciavolino, docente all'Universita' del
Salento, che ne ha curato la redazione. "In base al nostro
studio, risulta che ancora il 51% degli enti chiami questa
formula 'adozione' a distanza, mentre il 39% parla di 'sostegno'.
Il 72% delle associazioni che praticano questa attivita' sono
laiche, ma molte di queste si appoggiano, in loco, a missionari o
enti religiosi. L'importo medio annuo e' di 150-200 euro e il 42%
delle associazioni propone ai donatori un impegno a tempo
indeterminato". Dalla ricerca nazionale emerge anche un dato
"utile per guidare le decisioni: ci sono aree del pianeta, come
il Niger, con un bassissimo indice di sviluppo umano, nelle quali
non e' presente nessun ente di sostegno a distanza".
Stefano Zamagni, presidente dell'Agenzia per le Onlus, ha
contribuito con un intervento video: "Il sostegno a distanza - ha
detto - e' uno dei piu' efficaci modi per accumulare capitale
sociale di tipo 'bridging': cioe' quel capitale sociale, distinto
dal 'bonding', perche' supera i vincoli di sangue o prossimita' e
getta ponti tra gruppi distanti. Ed e' proprio questo tipo di
capitale sociale un fattore decisivo di sviluppo. Il sostegno a
distanza - ha detto ancora - si distingue dalla filantropia,
perche' non e' unilaterale, ma reciproco; rifiuta
l'emergenzialita' e tende al miglioramento della capacita' di
vita e non solo delle condizioni di vita".
(WEl/ Dire)