COMPIERE 18 ANNI E SCOPRIRSI IMPROVVISAMENTE "ESPELLIBILI"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 7 giu. - Il 18esimo compleanno
e' l'anno zero per molti giovani migranti residenti in Italia.
Con la normativa attuale, infatti, alla maggiore eta' si diventa
come un migrante che e' arrivato da un giorno in Italia. I
requisiti per ottenere il permesso o la carta di soggiorno, per
non parlare della cittadinanza italiana, sono articolati e
complessi, e cosi' anche chi e' in Italia da anni o addirittura
ci e' nato rischia di essere espulso nel giro di breve tempo, di
essere "rimandato a casa" anche se in quella casa non ci ha mai
vissuto. A raccontare la vita paradossale di chi si sente
italiano ma per la legge non lo e' sono i redattori di Crossing
tv, la web-tv interculturale a cui lavorano giovani stranieri e
italiani di Bologna, con la video-inchiesta "Avere 18 anni e
chiedere ancora il 'permesso'" (on line da oggi sul sito
www.crossingtv.it). Si scoprono cosi' le storie di Sara (20
anni), che non puo' ne' votare ne' partecipare a bandi e concorsi
come gli altri suoi compagni di universita', di Hossain (19
anni), che non puo' viaggiare in nessun altro paese europeo, o di
Amina (15 anni), che per andare in gita con i suoi compagni deve
attraversare una lunga trafila burocratica. Ma per tutti a pesare
di piu' e' l'incognita sul proprio futuro, l'impossibilita' di
programmare la propria vita.
La data che dovrebbe segnare la conquista dell'autonomia, in
altre parole, per questi ragazzi diventa un momento da aspettare
con paura. Per raccontare questa fase di passaggio i redattori di
Crossing Tv (Akio Takemoto e Azeb Luca' Trombetta) hanno raccolto
le testimonianze di ragazzi di origine straniera, maggiorenni e
non, affiancate dagli interventi dell'avvocato dell'Asgi
(associazione studi giuridici sull'immigrazione) Nazzarena
Zorzelli. "Quando fai 18 anni non e' che sei libero - dice
Hossain -, sei piu' incasinato". Per restare in Italia da
maggiorenni serve il permesso di soggiorno (per studio o lavoro)
o il permesso di soggiorno di lunga durata (l'ex carta di
soggiorno). Ma secondo Sara questi strumenti "non bastano, ti
costringono a rimanere sempre ai margini della societa', sei
sempre limitato nel fare le cose". L'ansia di perdere i requisiti
e diventare improvvisamente "espellibili" e' del tutto
giustificata in un momento in cui la disoccupazione giovanile in
Italia e' al 30% (lo dice l'Istat). E all'incertezza si aggiunge
una burocrazia che non funziona. Per i ragazzi intervistati
andare in Questura e' un'esperienza "stressante", "che fa
rabbrividire": un posto in cui "non conviene andare da soli" e
dove "ti sembra di essere un criminale", chiosa Jinchuan (25
anni). Ottenere la cittadinanza italiana sembra l'unica soluzione
per trovare stabilita', ma ottenerla non e' affatto semplice.
"Non ci si arriva mai, non ci si puo' arrivare - spiega la
Zorzelli - perche' non avrai mai tutti i requisiti".
Ma quanti sono i ragazzi che devono affrontare questi problemi?
Secondo i dati dell'Osservatorio delle immigrazioni a fine 2008
erano piu' di 18 mila i minori stranieri residenti in provincia
di Bologna, oltre 15 mila hanno meno di 14 anni. A questi si
aggiungono circa 12 mila persone (maggiorenni e non) nate in
Italia. La normativa con cui hanno a che fare e' complessa anche
per i tecnici, e per dei neomaggiorenni e' difficile districarsi
nelle leggi. Per Natasha (21 anni) "servirebbero maggiori
informazioni, perche' la legge cambia ogni anno", e piu' notizie
dalla televisione, aggiunge Zakaria (16 anni), "almeno un
programma per gli immigrati alla domenica", ma c'e' chi propone
anche degli sportelli in comune e nelle scuole. Il video di
Crossing tv e' stato realizzato nell'ambito del progetto
"Realizzazione di forme di giornalismo civico-partecipativo
rivolto alle associazioni" promosso dall'Assemblea legislativa
della regione Emilia-Romagna.
(Wel/ Dire)