MATURITÀ, PROF: SCRUTINI DI RIGORE, MA NO ALLE 'STRAGI'
'CHI NON HA STUDIATO SARÀ STOPPATO, MA MOLTI 5 DIVENTERANNO 6'
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 7 giu. - Scuola, e' tempo di
scrutini. E tremano i ragazzi dell'ultimo anno delle superiori
che dovranno avere la sufficienza in tutte le materie, stavolta,
per accedere all'esame di maturita'. E' la nuova regola voluta
dal ministro Mariastella Gelmini. Gli studenti, temendo una
bocciatura di massa, invocano il 6 politico. I prof dicono "no" e
annunciano "sara' adottata la linea del rigore". Ma, assicurano
dalle scuole, "non c'e' nessun intento 'stragista', l'obiettivo
non e' aumentare le bocciature".
Certo, pronosticano i presidi, sentiti dall'agenzia Dire, il
numero dei non ammessi e' destinato a lievitare: la nuova legge
che impone il 6 in tutte le materie non puo' essere elusa e i
ragazzi che collezionano 5 non mancano. Tuttavia, ricorda il
dirigente dell'istituto professionale Aldrovandi-Rubbiani di
Bologna, Aurelio Alaimo, "la scuola educa anche e soprattutto
quando valuta. Per cui e' chiaro che, siccome la valutazione la
fa un organo collegiale che e' il Consiglio di classe, si terra'
conto dell'andamento generale dell'alunno". I prof non lo dicono
chiaramente, ma i 5 lieviteranno e saranno portati a 6 in quasi
tutti i casi, salvo insufficienze multiple o reiterate nel tempo
nella stessa materia. Mentre sui 4 o i 3 non ci sara' storia: la
bocciatura scattera' piu' o meno automaticamente.
"Non ne farei, comunque- si raccomanda Giovanni Gaglio, a capo
del liceo Agnesi di Milano- una questione di numerini. La
valutazione e' molto altro. Questa polemica sul ritorno del 6
politico, poi, e' piu' ad appannaggio dei media che calata nella
realta' scolastica. I docenti sanno quando un 5 puo' diventare o
meno un 6. È sempre stato cosi'. Lo spettro del 6 politico non
c'e'. Semmai c'e' la capacita' dei docenti di discernere quando
e' giusto bocciare e quando no".
A Roma, al liceo scientifico Newton, domani si faranno gli
scrutini delle classi quinte. "Ma la linea che ci siamo dati-
spiega il preside, Mario Rusconi- e' che se un ragazzo ha uno o
due 5 questi possano essere portati a 6, anche se nel giudizio di
ammissione la cosa sara' specificata. Con i 3 e i 4 la cosa si fa
piu' complicata". Al liceo Azzarita, sempre a Roma, la vice
preside spiega che "se l'insufficienza e' lieve i 5 saranno
portati a 6. Ma i ragazzi sanno che quest'anno bisognava studiare
di piu' e lo hanno fatto. Noi applicheremo le regole".
Al liceo scientifico Farnesina, siamo ancora nella Capitale,
la preside, Olga Olivieri, ha dato disposizione di "adottare una
linea rigorosa, ma lo scopo non e' far lievitare i bocciati.
Comunque non vogliamo piu', come accadeva in passato, riversare
il problema sui commissari. La decisione- segue- se fermare o
meno lo studente andra' presa in sede di scrutinio. Sicuramente
ci sara' un numero piu' alto di non ammessi, ma questa nuova
regola da' maggiori certezze su come muoversi ai docenti che
scrutinano".
Al liceo Righi di Bologna i docenti saranno "professionalmente
coscienti- afferma il preside, Domenico Altamura- comunque se
c'e' una sola insufficienza non si puo' imporre un fallimento
scolastico". Al De Pinedo di Roma, il preside Antonio Misantone
annuncia, invece, "una linea morbida".
Comunque a decidere sara' "il Consiglio di classe: quelle dei
professori sono delle proposte di voto". Il ragazzo ha uno o piu'
5? "Non e' un discorso quantitativo ma di qualita'- continua il
preside del De Pinedo- La valutazione si fara' caso per caso. Se
si presenta un ragazzo con cinque materie con 4 non ci saranno
possibilita'. Stesso discorso per una materia con 2 o 3 come
voto: se questa fondamentale, se di indirizzo, ci saranno
preclusioni anche in questo caso".
All'Istituto professionale Rossini di Bagnoli si terra' conto
dello "sviluppo del ragazzo. È importante- dice la preside,
Luciana Magnoni- considerare anche la personalita' del ragazzo,
l'assiduita' della partecipazione alle leazioni".
(Wel/ Dire)
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