(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 27 gen. - Per le mamme in
difficolta', senza una casa o un lavoro, aprira' presto a Roma
una nuova casa famiglia immersa nel verde. Sull'Ardeatina, poco
fuori Roma, c'e' una villa in una tenuta di 120 ettari. È vuota,
ma ancora per poco. È di proprieta' della Societa' San Paolo. Una
quarantina di anni fa era una grande risorsa per i religiosi, ma
col tempo la struttura e' diventata del tutto inutilizzata.
Grazie al lavoro della Fondazione Talenti, una realta' nata
dall'incontro della Conferenza italiana dei superiori maggiori
(Cism) con l'Unione delle superiore maggiori d'Italia (Usmi),
assieme al Consorzio nazionale della cooperazione sociale Cgm, al
gruppo bancario Intesa San Paolo e alla Fondazione Cariplo, la
villa si riempira' presto di grida di bambini e non solo. La
mission della fondazione, infatti, e' quella di promuovere l'uso
sociale di beni in disuso appartenenti a congregazioni e ordini
religiosi accompagnandoli in progetti per destinare gli immobili
ad iniziative di carattere sociale. Circondata da pini marittimi,
ulivi, vigneti e prati, non e' difficile immaginare che una villa
del genere possa trasformarsi in un centro sportivo, un
agriturismo o venga acquistato il terreno per edificarci.
Proposte di questo genere non sono mancate, ma alla sola
opportunita' economica, e' prevalsa la volonta' di destinare la
proprieta' ad un uso sociale, mettendo a disposizione i propri
'talenti'. "Negli anni Sessanta era stata acquistata dalla
Societa' San Paolo ed era poi diventata una grande risorsa per
tutti i religiosi del nostro ordine nel comprensorio romano:
circa cinquecento persone- racconta don Paolo Epidotti, economo
della Societa' per la Provincia italiana-. Nella villa abitava,
fino a una decina di anni fa, un gruppo di confratelli. Poi
seguire l'azienda agricola al solo scopo di provvedere
all'autoconsumo del comprensorio e' diventato troppo oneroso". Di
qui la necessita' di trovare una soluzione che allo stesso tempo
coniugasse esigenze e valori.
"È vero- aggiunge Epidotti- che bisogna mettere a rendita le
cose che si possiedono, ma in un'ottica diversa. Non vogliamo
fare speculazioni, ci interessano soluzioni di solidarieta'
sostenibile". La proposta della Societa' San Paolo, grazie al
lavoro della Fondazione, si e' incontrata con le esigenze di una
neonata cooperativa. Nata da un'associazione composta da un
gruppo di coppie di diversi movimenti ecclesiali, la Cooperativa
Nuova Arca ha avviato servizi e reti di sostegno per le mamme
sole con figli, avviando varie attivita' per l'inserimento
lavorativo, la formazione e l'educazione dei figli. Una realta'
che nel tempo e' cresciuta e facendo emergere l'esigenza di una
sede adeguata per una casa famiglia. Il progetto, tuttavia, dalla
proposta iniziale ha conosciuto ulteriori sviluppi. Nella tenuta,
infatti, verra' realizzato un grande villaggio solidale che
ospitera' oltre alla casa famiglia anche un centro
semiresidenziale e di riabilitazione per disabili, un agriturismo
sociale con servizi dedicati alle famiglie con ragazzi disabili,
attivita' ricettive, iniziative agricole e laboratori che
offriranno alle mamme della comunita' occasioni di lavoro. In
questi mesi la Nuova Arca ha completato i lavori necessari ad
adeguare la villa alle esigenze di una casa famiglia; ha avviato
l'orto, che fornira' cibo alla comunita', ma soprattutto un po'
di lavoro e qualche iniziale risorsa; ha dato vita ad iniziative
collaterali che stanno collocando la struttura di accoglienza, e
il piu' ampio progetto del villaggio solidale, al centro di una
importante rete di sostegno e di solidarieta'. "Quello che ci ha
convinto della proposta- racconta don Paolo Epidotti- e' il fatto
che diamo vita a qualcosa che e' aperto al futuro. Non ci siamo
limitati a concedere l'uso di una nostra proprieta', ma ci
saranno forme di collaborazione per portare a buon fine il
progetto piu' grande".
(Wel/ Dire)