L'ASSESSORE MARSILIO: "APPLICHIAMO SOLO IL REGOLAMENTO DEL 1996".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 27 gen. - Il tetto per i bambini
stranieri nelle scuole dell'infanzia di Roma non e' una novita'.
"Non stiamo introducendo niente di nuovo, stiamo solo applicando
un regolamento vigente, in linea con le indicazioni ministeriali:
il regolamento della scuola dell'infanzia del Comune di Roma del
1996". È quanto precisa a Redattore Sociale l'assessore comunale
alle Politiche educative e scolastiche, Laura Marsilio.
E, in effetti, il testo della domanda d'iscrizione per l'anno
2009/2010 riprende alla lettera l'articolo 1 del regolamento, che
prevedeva che l'assegnazione alle classi di bambini stranieri
fosse effettuata, "ove possibile, raggruppando bambini dello
stesso gruppo linguistico che, comunque, non devono superare, di
norma, il numero di cinque per ogni classe". Da notare che ne' il
regolamento, ne' il bando che lo recepisce parlano di "bambini
stranieri", ma di "bambini dello stesso gruppo linguistico": cio'
significa che, stando al testo del documento, non si prevede un
tetto massimo nel numero di bambini immigrati, ma si limita la
concentrazione di bambini della stessa nazionalita'. Un
regolamento "mai applicato- riferisce la Marsilio- ma che noi
vogliamo sia rispettato, facendo nostre le indicazioni del
ministro Gelmini (circolare 2/2010, ndr)". E a chi la accusa di
aver forzato la circolare ministeriale, estendendo il tetto anche
ai bambini nati in Italia da genitori stranieri, l'assessore
replica: "Quando parliamo di bambini stranieri parliamo di
bambini che non hanno la cittadinanza italiana, in base alle
norme vigenti. Dunque, anche quelli nati in Italia. E sbaglia chi
dice che il ministro Gelmini non applica il tetto ai nati in
Italia: questa si' che e' una forzatura".
Ed e' proprio la mancata applicazione del regolamento del '96
che, secondo la Marsilio, ha dato origine a "casi come quello
della Pisacane, che noi vogliamo prevenire, d'accordo anche con i
consiglieri aggiunti. Solo chi non conosce la normativa puo'
pensare che questo provvedimento porti all'esclusione: noi
facciamo tutto questo in favore dell'inclusione. Quando i
processi sono governati rassicurano tutti: le famiglie italiane,
che non fuggono dalla scuola, e le famiglie straniere, che
capiscono che nei loro confronti c'e' attenzione".
Ma come si procedera' all'applicazione del regolamento? E,
soprattutto, quali indicazioni sono state date alle scuole, che
proprio in questi giorni stanno ricevendo le domande
d'iscrizione? L'assessore non sa se la circolare operativa sia
stata gia' inviata o debba essere mandata nei prossimi giorni.
"Comunque- spiega Marsilio- le famiglie sono state avvertite:
nel bando e' scritto tutto. Il problema si porra' comunque a
settembre, al momento della formazione delle classi. Allora, nei
municipi promuoveremo accordi di ambiti e azioni di rete.
Intensificheremo la presenza dei mediatori e, comunque, agiremo
sempre in nome della flessibilita'. Una problematica come questa-
conlcude- non puo' essere affidata ai singoli dirigenti, ne'
tanto meno al caso, come hanno fatto le precedenti giunte".
(www.redattoresociale.it)
(Wel/ Dire)