STUDIO COMUNE-OSSERVATORIO; ISTITUZIONE: BILANCIO DA 29 MLN.
(DIRE - Notiziario Minori) Reggio Emilia, 27 gen. - Liste
d'attesa in via di esaurimento nei nidi e nelle scuole di
infanzia di Reggio Emilia. A gennaio, infatti, le famiglie che
aspettano un posto risultano 60 nelle scuole e 39 negli asili
nido, contro gli stessi dati, riferiti a gennaio 2008,
rispettivamente di 95 e 90 famiglie in lista. A fronte di questo
abbattimento, pero', uno studio congiunto Comune e Osservatorio
famiglie rivela che ci sono 500 famiglie reggiane che la
richiesta di ingresso alle scuole di infanzia neanche la
presentano. La presidente dell'Istituzione scuola e nidi di
infanzia Claudia Giudici abbozza una ipotesi sulle motivazioni:
"Puo' darsi che non abbiano bisogno o non intravedono nella
scuola l'aspetto di luogo educativo della crescita dei bambini".
Quale che sia il motivo, pero', si tratta di una fascia di
popolazione non scolarizzata che l'assessore alla Scuola Iuna
Sassi non intende abbandonare. E per intercettare la quale- visto
che i trasferimenti comunali erogati all'Istituzione sono
sufficienti solo al mantenimento dei posti gia' esistenti-
propone "nuove alleanze in particolare con lo Stato". I numeri
emergono durante la commissione Scuola andata in scena oggi a
Palazzo Ancini dedicata al bilancio di previsone 2010
dell'Istituzione. Spiega quindi Giudici: "Il bilancio di
quest'anno conferma la necessita' di procedere all'ampliamento
dei posti per provare a corrispondere al bisogno che in citta' e'
presente, continuando l'aumento delle nascite in particolare per
quanto riguarda la scuola dell'infanzia. E questo considerando
tutto il sistema pubblico integrato, quindi la gestione che viene
fatta delle scuole comunali, statali e delle scuole Fism".
L'entita' economica della manovra e' di 29 milioni circa, di cui
23 provenienti dai trasferimenti comunali (confermati dal 2009),
5 milioni dalle rette, piu' altre entrate.
Proprio sulle rette a carico delle famiglie la presidente
dell'Istituzione- dopo aver espresso l'intento di voler
sperimentare nuove forme di servizi che possano interpretare i
bisogni delle famiglie sulla frequenza e garantito il
mantenimento delle misure anticrisi- annuncia novita'. "In
particolare per le fasce piu' elevate abbiamo riscontrato
elementi su cui poter riflettere, quindi non e' da escludere una
revisione che va fatta pero' con grande attenzione sia perche' ha
un impatto sul bilancio, sia per produrre cambiamenti che davvero
possano andare a corrispondere alle esigenze delle famiglie
delle classi che si trovano nelle fasce piu' alte". Per loro "si
potrebbe considerare una ulteriore suddivisione in fasce di
contribuzione". Sui criteri di ammissione infine la presidente
commenta: "Per le scuole di infanzia ci sono gia' state alcune
modifiche: ora la valutazione proseguira' in particolare con
attenzione alle condizioni lavorative, delle donne ma non solo,
al tema delle nuove migrazioni e delle giovani coppie".
(Wel/ Dire)