STUDIO INGLESE. CASTELBIANCO: "DIFFICOLTÀ A SCUOLA? COSE NOTE".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 27 gen. - Secondo alcuni
ricercatori inglesi dell'Imperial College di Londra, tra i
bambini chi scrive indifferentemente con entrambe le mani corre
piu' degli altri il rischio di soffrire di problemi mentali e di
avere difficolta' di apprendimento a scuola. Gli scienziati
britannici hanno pubblicato la loro ricerca sulla rivista
scientifica specializzata 'Paediatrics', dalla quale e' emerso
che i bambini ambidestri hanno maggiori probabilita' di incorrere
in problemi di iperattivita' e dislessia rispetto ai compagni di
scuola che scrivono con una sola mano. La ragione starebbe in un
diverso funzionamento del cervello, la cui capacita' di
destreggiarsi con entrambe le mani sarebbe soltanto il sintomo
piu' innocuo. I medici inglesi hanno coinvolto nella loro
sperimentazione circa 8 mila bambini, una piccola percentuale dei
quali erano ambidestri. I risultati hanno dimostrato che questi
ultimi presentavano maggiori difficolta' di apprendimento a
scuola e una volta arrivati alle scuole superiori avevano anche
piu' probabilita' di sviluppare l'Adhd, la sindrome da deficit
d'attenzione e iperattivita'.
A commentare i risultati dello studio inglese e' Federico
Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e
direttore dell'Istituto di Ortofonologia di Roma: "I risultati
della ricerca concernente la possibilita' che bambini ambidestri
possano presentare inizialmente difficolta' scolastiche e' cosa
risaputa in quanto gia' oggetto di numerosi studi, iniziati
fondamentalmente con i bambini mancini". L'esperto prosegue
spiegando che "si e' visto che i bambini mancini, se non portati
a cambiare la dominanza e continuando ad usare la sinistra,
all'inizio presentavano un disordine nell'organizzazione spaziale
che compensavano autonomamente superando le difficolta' legate al
fatto che la lettura e la scrittura sono proposte per i
destrimani, cioe' da sinistra verso destra. Nei casi di uso
forzato per i mancini della mano destra, si e' assistito ad una
marcata accentuazione delle difficolta' nell'organizzazione
spaziale, sia come tempi di compensazione, in quanto la procedura
era innaturale, sia per la frustrazione dovuta agli insuccessi
continui. Per gli ambidestri naturali la disorganizzazione
spaziale avviene quando viene a mancare la specializzazione: in
determinate attivita' il bambino deve cioe' scegliere una
dominanza e mantenerla nel tempo, ad esempio alcuni ambidestri
usano la sinistra per scrivere e la destra per mangiare o
viceversa, l'importante e' che nelle attivita' specifiche l'uso
della mano sia sempre lo stesso. Questa attenzione consente loro
di trovare una nuova organizzazione senza interferire nelle altre
attivita'. La percentuale di mancini riguarda il 10% della
popolazione, la percentuale di ambidestri consiste nel 1% circa,
secondo alcune fonti, cio' sta ad indicare che parliamo di 80
bambini, su una popolazione di 8000".
Rispetto, invece, alla possibilita' ulteriore di incorrere in
disturbi mentali o Adhd, Bianchi di Castelbianco ritiene che "vi
sia una poco chiara definizione del quadro, in quanto sia nei
bambini destrimani, mancini o ambidestri e' riscontrata una
reazione di comportamento non adeguato (alzarsi in continuazione,
disattenzione, etc), che pero' e' legata fondamentalmente
all'insuccesso continuato iniziato fin dai primi giorni di
scuola. Sarebbe interessante, per una migliore comprensione,-
prosegue- conoscere il numero di bambini ambidestri che
presentavano il quadro denunciato. E' stato riscontrato che nei
bambini ambidestri, se ben consigliati e seguiti all'inizio del
primo anno scolastico, sia che usino la mano destra o la
sinistra, a seconda dell'attivita', tutto cio' non accade",
dunque "niente Adhd, ne' ritardo mentale, ne' disturbi
dell'apprendimento. Stesso risultato positivo si e' ottenuto con
i bambini mancini lasciati liberi nell'uso della mano dominante".
(Wel/ Dire)