IL MINISTRO MELONI: 'PROGETTO PER PREVENZIONE E RECUPERO'.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 27 gen. - "Il carcere mi e'
servito a capire le cazzate che ho fatto". Parola di
baby-detenuto. Uno di quelli che hanno partecipato al progetto
'Liberi per sempre', sostenuto dal ministero della Gioventu' di
Giorgia Meloni. L'Associazione Liberi Onlus e il cantautore
Alberto Mennini hanno viaggiato per gli istituti di pena minorili
italiani negli scorsi mesi. Luoghi difficili dove le sbarre
pesano due volte perche' chi sconta la pena lo fa nel fiore degli
anni. Da questo tour sono nati un video e un libricino che ora,
grazie al supporto del ministero, faranno il giro delle scuole
superiori.
Si parte da Roma, il 4 febbraio, al liceo Aristotele. Poi,
dopo la Capitale, saranno coinvolte citta' della Campania, della
Sicilia, della Calabria. Ogni data sara' segnalata sul sito del
ministero della Gioventu', che ha finanziato libro e dvd. Il
video racconta le storie dei ragazzi (in tutta Italia sono circa
500) che stanno scontando la loro pena in un carcere per minori.
Nel libretto allegato al dvd ci sono, invece, gli scritti di
questi giovanissimi detenuti, insieme alle immagini delle tele
che hanno dipinto per l'occasione. Anche queste faranno il giro
delle scuole.
"Questo progetto ha una doppia valenza- spiega il ministro
Meloni- quella del recupero e quella della prevenzione. Il
recupero riguarda i ragazzi che sono negli istituti minorili e
che devono sapere che e' un loro diritto avere un'altra
possibilita', non un privilegio". "Far pensare loro che tutto
ormai sia compromesso- continua il ministro- e' il presupposto
della recidiva che invece va evitata. La prevenzione la faremo
nelle scuole, mostrando il documentario con le storie di chi e'
caduto nel suo cammino e ora sta tentando di rialzarsi".
Diecimila copie del libretto e del documentario saranno
distribuiti negli istituti scolastici visitati dall'Associazione
Liberi Onlus e dal cantautore Mennini. "Nelle diciassette carceri
minorili oggi abbiamo circa 500 ragazzi che, comunque- spiega
Serenella Passarin, del Dipartimento della giustizia minorile-
sono solo una piccola parte di quei 30 mila che ogni anno vengono
denunciati. Gli altri li teniamo sotto controllo, ma con progetti
ad hoc e grazie ad una legislazione che altri al mondo ci
invidiano. C'e' da chiedersi, comunque- chiude- rispetto ai
giovani che scontano una pena, quanti di questi carnefici non
sono mai stati ascoltati da nessuno, quanti non sono stati
intercettati dalle agenzie educative".
(Wel/ Dire)