(DIRE - Notiziario Minori) Verona, 20 gen. - Coordinamento negli
interventi, maggiore ascolto tra adulti e minori e un forte
impegno a favore delle famiglie: sono queste alcune delle
priorita' che I.Ci.S.S. e Unicef individuano in chiusura del loro
rapporto presentato a Verona, "Un patto per le nuove
generazioni", chiedendo alle istituzioni locali un impegno
concreto. Il documento, infatti, si chiude con un decalogo che,
se accolto, vorrebbe dare il via a nuovi progetti e politiche in
materia di infanzia. In cima alla lista, al punto uno, svetta la
richiesta di "un patto per le nuove generazioni" da stringere tra
amministrazioni locali, enti, associazioni, mondo della scuola,
dell'economia e della comunicazione. Le raccomandazioni
successive sono "il monitoraggio delle politiche, la garanzia del
diritto alla partecipazione dei minori, il sostegno alle funzioni
educative e alla genitorialita'", come spiega il direttore di
I.Ci.S.S, Stefano Schena.
Continuando nel decalogo, al punto 6 si chiede la
valorizzazione della dimensione della sussidiarieta' e, a
seguire, l'integrazione dei minori immigrati e la rilevazione e
presa in carico delle situazioni di esclusione dovute a poverta'.
Gli ultimi due punti chiedono la tutela del diritto alla salute
dell'infanzia e dell'adolescenza e la valorizzazione degli spazi
rivolti ai bambini e ai ragazzi.
Sul ruolo dei media e sulla necessita' di comunicare non solo
il male ma anche il bene che circonda l'infanzia insiste il
direttore generale di Unicef Italia, Roberto Salvan: "Il compito
dei media dovrebbe essere anche e soprattutto quello di dire come
lavorano le istituzioni e le associazioni a favore dell'infanzia,
anche presentando la faccia migliore della medaglia".
Le dieci raccomandazioni sono state accolte positivamente
dagli enti locali e, per quanto riguarda la Regione, l'assessore
veneto alle Politiche sociali, Stefano Valdegamberi, ha voluto
ricordare come "da anni ci siamo impegnati in questo settore
anche istituendo l'Osservatorio regionale e lavorando per creare
un approccio unitario, raggiungendo gia' una certa coordinazione.
Per quanto ci riguarda insistiamo nel sostenere il ruolo
prioritario della famiglia e restiamo convinti che il mondo
dell'associazionismo sia una risorsa fondamentale e da
valorizzare".
Il rapporto trova il consenso anche del pubblico tutore dei
minori del Veneto, Lucio Strumendo: "L'approccio mi sembra buono
e soprattutto innovativo, poiche' ai dati affianca commenti e
significative riflessioni. Ritengo sia importante costruire un
quadro di riferimento sui dati che riguardano l'infanzia, un
quadro piu' attento anche agli indicatori del disagio".
(Wel/ Dire)