RAVENNA, CGIL: TETTO STRANIERI, SOLO PIU' SEPARAZIONE
'RISCHIO IMMEDIATO E' EVASIONE SCOLASTICA'
(DIRE - Notiziario Minori) Ravenna, 13 gen. - "Il ministro
Gelmini non ha nemmeno preso in esame gli enormi problemi
gestionali e organizzativi che l'applicazione di tale nota
comportera'". La Cgil ravennate, in una nota scritta da Monica
Ottaviani, segretaria generale Flc-Cgil, Marcello Santarelli,
segretario generale Cgil, e Mirella Rossi, responsabile del
dipartimento immigrazione, boccia in tronco il provvedimento del
ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, che stabilisce il
tetto massimo del 30% di alunni stranieri nelle classi
scolastiche. "Anche in provincia di Ravenna- spiegano- la
conseguenza pratica sara' quella di costringere molti alunni
stranieri a spostarsi verso scuole lontane o addirittura in altri
comuni, tenuto conto che le comunita' della popolazione
straniera, nella nostra realta', spesso si concentrano in alcune
zone (Lido Adriano, zona Darsena) o Comuni (Massalombarda,
Conselice) dove e' piu' facile trovare una casa a costi
accessibili". La disomogeneita', insomma, della popolazione
straniera potrebbe creare numerosi problemi, a detta della Cgil.
"Il rischio immediato e' l'incremento dell'evasione scolastica
con conseguenze sociali insopportabili".
Ed ecco il risultato: "Non si verifichera' quindi la tanto
osannata integrazione ma si determinera' maggiore separazione,
discriminazione ed esclusione, con un aggravio di problemi sul
piano sociale per le famiglie che non saranno nella condizione di
farsi carico del trasporto dei propri figli". A breve termine,
poi, secondo la previsione del sindacato, "seri problemi si
verificheranno durante le iscrizioni che avverranno nei prossimi
giorni". E concretamente, "quali saranno i criteri posti alla
base delle selezioni dei bambini da accogliere in una scuola o in
un'altra? Come sara' calcolato il 30%? I bambini figli di
immigrati nati nelle nostre citta' e che hanno frequentato fin da
piccoli le nostre scuole, rientreranno a priori in quel
contingente solo perche' sono figli di immigrati?".
(Wel/ Dire)
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