BOLOGNA, ASABO: TETTO 30% STRANIERI PUÒ ESSERE UTILE
QUINTABÀ: QUI INTEGRAZIONE PRATICATA, PULMINI NON DISCRIMINATORI.
(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 13 gen. - Le scuole bolognesi
condividono il tetto agli studenti stranieri nelle classi. E non
c'e' nessuna discriminazione nella creazione di pulmini per
smistare gli alunni nei vari istituti della citta'. Lo ha
sostenuto ieri Maria Luisa Quintaba', preside dell'istituto
Mattei di S.Lazzaro e presidente di Asabo, l'associazione delle
scuole autonome di Bologna, che questa mattina ha partecipato a
un'udienza conoscitiva in commissione Scuola a Palazzo
D'Accursio. Quintaba', pur condividendo lo spirito della proposta
Gelmini, afferma pero' la necessita' di vedere le conseguenze
pratiche della circolare del ministero. "Lo spirito di creare
integrazione e rispondere all'esigenza di alfabetizzazione degli
studenti stranieri e' condivisibile- commenta Quintaba', a
margine della commissione- e qui a Bologna e' una cosa nei fatti
gia' applicata".
Nel concreto, pero', "bisogna vedere cosa significa dal punto
di vista operativo. Una norma che obbliga una scuola ad accettare
degli studenti e' utile, soprattutto se ci sono delle scuole che
non vogliono stranieri, anche se qui a Bologna non si mi risulta
ci siano". Il problema pero', continua la presidente di Asabo, e'
"vedere se sul territorio ci sono scuole vicine dove si possono
travasare gli studenti o, in alternativa, se si puo' allestire un
servizio di trasporto pubblico". In questo senso, afferma
Quintaba', "se sono come quelli che fanno servizio per le scuole
Longhena, i pulmini non sono discriminatori, anche se va studiata
bene la loro organizzazione". Piu' che altro, continua la
presidente di Asabo, il vero problema legato al tetto del 30% di
stranieri per classe "sara' soprattutto nelle scuole superiori".
In uno stesso territorio, spiega infatti Quintaba', "non sempre
sono vicini fra loro due indirizzi di studio uguali" e quindi
diventa difficile garantire il diritto di scelta della scuola
agli studenti stranieri. Questo problema, aggiunge la preside del
Mattei, "imporra' un ulteriore discorso da affrontare nel piano
di riorganizzazione delle scuole sul territorio che deve fare la
Provincia, che dovra' basarsi non solo sulla riforma dei licei ma
appunto sul numero degli studenti stranieri e degli studenti
disabili certificati" presenti nelle scuole di Bologna.
Intanto continua a dirsi fortemente contrario il Pd, che oggi
in commissione ha fatto sentire la sua voce con il capogruppo
Sergio Lo Giudice e la consigliera comunale Marilena Pillati. In
controtendenza un'altra eletta a Palazzo D'Accursio dei
democratici, Daniela Turci, dirigente scolastico dell'ottavo
circolo. "A Bologna tutti o quasi gli alunni stranieri saranno
esclusi dalla norma- afferma- perche' per la maggior parte sono
nati a Bologna, almeno chi frequenta la scuola primaria", cosi'
come "sono pochissimi" quelli che arrivano in classe senza sapere
l'italiano. Dunque, sotto le Due Torri "possiamo stare
tranquilli- afferma Turci- piuttosto dobbiamo invece seriamente
iniziare a pensare a dove vengono assegnati gli alloggi agli
stranieri, quasi sempre in zona S.Donato o Corticella". Dunque,
piu' che un tetto agli stranieri nelle classi servono "politiche
abitative da approfondire".
(Wel/ Dire)
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