PUGLISI: COL 30% CRITERI RAZZISTI, SCELTA ISTITUTI NON LIBERA.
(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 13 gen. - "Chiede forse la
Gelmini agli enti locali di organizzare pulmini di piccoli
deportati da una scuola all'altra?". Se lo chiede la responsabile
Scuola del Pd, Francesca Puglisi, che ne ha parlato lunedi' a
Bologna in apertura del Consiglio comunale. Introdurre il tetto
del 30% degli studenti stranieri nelle scuole, obbligando gli
immigrati a sceglierle non in base alla vicinanza a casa o al
piano dell'offerta formativa dei diversi istituti ma appunto al
limite del 30%, "significa discriminare gli alunni secondo
criteri razzisti", scandisce la democratica. Puglisi prende atto
comunque della parziale correzione del ministro Mariastella
Gelmini, che ha escluso dalla quota 30% gli stranieri nati in
Italia. "Confermando l'esigenza- chiosa l'esponente del Pd- di
riconoscere come proposta dal Pd la cittadinanza italiana a chi
e' nato nel nostro paese e frequenta le nostre scuole". La
consigliera cita in proposito un documento redatto dal ministero
ai tempi di Letizia Moratti da cui si evince che "la presenza
degli stranieri nelle classi migliora persino i risultati degli
alunni italiani".
All'attacco anche Rifondazione comunista. "Questo Governo il
suo concetto di integrazione ce l'ha fatto vedere a Rosarno",
rincara Roberto Sconciaforni. "Gelmini sta smantellando la scuola
pubblica, cioe' di tutti e per tutti". Il tetto e' "una buotade",
anzi "l'ennesima uscita di un ministro incompetente di un Governo
incompetente e assolutamente pericoloso", conclude il capogruppo
di Rifondazione comunista.
(Wel/ Dire)