"ENTI TERRITORIALI E ISTITUTI DOVRANNO LAVORARE A TAPPE FORZATE".
(DIRE - Notiziari Minori) Roma, 13 gen. - La necessita' di
"pianificare" le presenze degli stranieri nelle aule scolastiche
italiane c'era. Ma "prima serviva un lavoro di rete tra scuole ed
enti locali per identificare i punti di maggiore criticita'.
Cosi' si lascia la patata bollente in mano alle scuole che, da
sole, dovranno decidere il da farsi. E che ne sara' degli
stranieri che superano il tetto?". Sono le considerazioni di
Angela Nava, a capo del Coordinamento genitori democratici.
"Per arrivare a parlare di un tetto del 30% bisognava aver
gia' fatto uno studio preciso della situazione. Spesso gli
immigrati si concentrano in alcune aree e quartieri, il problema
non e' diffuso ovunque. Ora scuole ed enti locali, che tra poco
saranno alle prese con le iscrizioni, dovranno lavorare a tappe
forzate per rispondere alle richieste del ministro. L'esigenza di
pianificare e' legittima- conclude Nava- ma e' stata annunciata
come un proclama ideologico che non e' stato preceduto da un
lavoro sistematico a livello territoriale".
(Wel/ Dire)